giovedì 15 gennaio 2009

a proposito..

di ieri.
volevo spendere due righe per chiarire la mia posizione rispetto a questo blog
sulla 'democrazia' e la 'libertà di pensiero e parola' di chi vi partecipa.

questo blog nasce dalla prima idea di raccontarsi un pò
di esprimere le proprie opinioni
e condividerle
senza paura di essere giudicati

nel tempo, la connotazione è cambiata:
si è passati da blog a una specie di community:
in principio si parlava/discuteva su argomenti da me pubblicati,
oggi, invece, ci sono ben 3 giorni su 5 dedicati a chi ha deciso (spontaneamente o con la forza ;->) di partecipare attivamente con propri post.
Massima libertà di proposizione
nulla viene 'censurato', corretto o supervisionato.
Anche se le mie idee sono diverse.
perchè? perchè mi piacerebbe fare di questo blog un posto dove si possa discutere apertamente su temi di attualità
dove non ci sia una voce univoca, la mia, ma di gruppo, la nostra

un gruppo che condivide l'idea di base di questo blog/community
e che poi esprime la propria opinione senza vincoli.
la discussione, l'aggressività, le risposte più o meno gentili fanno parte del confronto.
Critiche costruttive non possono fare altro che arricchirci
e le discussioni pure.
Discussione è partecipazione, passione, voglia di mettersi in gioco..
all'opposto dell'indifferenza
che è quello che in questo blog non voglio in assoluto.
Qualcuno dice che siamo un 'covo di comunisti'
nessuno ha posto vincoli...non chiedo il tesserino del partito a quelli che scrivono!!..anche perchè io non sono ''comunista'' (che poi, oggi, cosa vorrà dire chi lo sa..)
mi vien da pensare che i 'fascisti' non abbiano nulla da commentare
o restan nascosti
come tutti quelli che votano Berlusconi e poi non lo dicono perchè si vergognano.
Venite fuori, se ci siete. e costruiamo un dibattito che ci arricchisca e che ci faccia diventare migliori. tutti.
Qui si è liberi, a 360°
e lo dimostra il fatto che non ho mai eliminato un commento,
o filtrato un'opinione.

Anyway (un pò di internazionalità và..) chiarito questo punto,
voltiamo pagina e andiamo avanti.

Ieri mentre ero sul Freccia Rossa (treno alta velocià per roma...miracolosamente comodo e..puntuale!!), ho letto un articolo che vi ripropongo. L'ha scritto Tito Boeri, giornalista di Repubblica.
Alla fine, al solito, ci si perde in un bicchier d'acqua...

mi piacerebbe avere la vostra opinione.

Buona giornata

KM romana

IL NORD TRADITO DAI NORDISTI

Il grande vincitore delle elezioni dell' aprile scorso è stata la Lega Nord. Oggi il suo elettorato si sente tradito. Basta "sfogliare" virtualmente i giornali on-line del varesotto per rendersene conto. «Un anno fa, eravamo venuti da tutta la Padania a Malpensa; faceva un freddo cane; per protestare contro il progetto Prodi che voleva vendere Alitalia ad Air France». «Poi è venuto Berlusconi, è venuta la cordata, è venuta la Cai, è venuta l' alleanza con Air France e sono rimasti pochissimi voli su Malpensa. Quanto freddo abbiamo patito, in cambio di una beffa». I toni utilizzati dal sindaco di Milano Letizia Moratti nel commentare in televisione l' epilogo della vicenda Cai non sono stati molto più teneri nei confronti dell' attuale governo. Il fatto è che le beffe per il Nord vanno ben oltre Malpensa. Sono i 140 milioni per salvare Catania e altre amministrazioni fallimentari al Sud, l' esclusione di Roma dal Patto di Stabilità Interno (come dire che non avrà vincolo di bilancio), il commissariamento prima e poi il blocco dei fondi per l' Expo a Milano. Per non parlare poi del continuo rinvio e annacquamento del federalismo, di un governo che non riesce a non far crescere la pressione fiscale e che taglia solo la spesa per investimenti, come certificato in questi giorni dall' Istat. Il Nord rischia di sentirsi ancora di più abbandonato nei mesi a venire. È qui che durante le recessioni aumenta di più la disoccupazione. Nel Mezzogiorno c' è più impiego pubblico e quando l' economia va male cala la partecipazione al mercato del lavoro e addirittura diminuisce la disoccupazione, come nel 1992 e nel 1993. Questa poi è una recessione globale, in cui soffrono soprattutto le imprese esportatrici, concentrate al Nord. Ne abbiamo già le avvisaglie. Le ore di cassa integrazione sono aumentate del doppio nel Nord rispetto alle altre parti del Paese. E preludono a licenziamenti. Una maggioranza che non riesce a decidere che cosa fare di fronte alla crisi, che non ha voluto rivedere la sua politica economica alla luce della recessione, è perciò destinata a vivere al suo interno una lacerante questione settentrionale. È infatti paradossale che il Nord oggi si senta penalizzato. In questi anni ha acquistato maggiore peso economico. La sua popolazione è aumentata, negli ultimi 15 anni, cinque volte più che al Sud. In tutto questo tempo il Nord ha anche avuto un sindacato, la Lega, il che avrebbe dovuto, sulla carta, fare aumentare il suo potere contrattuale. Il Carroccio non si fa problemi a chiedere di più per i propri territori e meno per gli altri. Nel programma della Lega si parla delle infrastrutture al Sud come qualcosa che potrà essere attuato solo dopo la Tav e le altre grandi opere del Nord, E, inoltre, senza soldi pubblici. Come dire, mai. Ma forse è proprio qui il problema. Un sindacato del territorio non riesce a trovare una sintesi, si perde in mille battaglie localistiche. Non riesce neanche a mettersi d' accordo tra Malpensa e Linate. Il pragmatismo settentrionale si trasforma così nell' indecisionismo padano di un Roberto Cota, capogruppo della Lega alla Camera, che sostiene sia possibile avere due grandi aeroporti internazionali, uno a Malpensa, l' altro a Linate. E magari uno anche a Orio al Serio. Sono molti gli indicatori che ci dicono come al Nord ci sia più capitale sociale che al Sud, più senso civico e attenzione alle esternalità, alle risorse che fanno il bene comune. Ci sono molte più persone che donano il sangue, un gesto altruistico, c' è più fiducia negli altri, più partecipazione elettorale e più associazionismo. C' è anche più informazione. Questo vuol dire elettori più attenti e, dunque, potenzialmente una migliore selezione della classe politica. Le elezioni europee possono offrire un' occasione importante per una classe dirigente del Nord. Cambiano necessariamente la scala su cui confrontarsi. La recessione globale, come pure la globalizzazione e l' immigrazione, non possono essere gestite e governate nelle piccole comunità. L' Europa oggi ci consente di utilizzare le risorse del Fondo Sociale Europeo e del Fondo per la Globalizzazione per migliorare i nostri ammortizzatori sociali. Sono invece molti i politici del Nord che si battono per tenere questi soldi immobilizzati sui loro territori per poi spenderli male, in tanti corsi di formazione di dubbia efficacia. È la stessa logica che porta a rifiutare ostinatamente di contribuire a costruire una politica dell' immigrazione a livello europeo. Si preferiscono i proclami e l' imposizione di tasse assurde e ingiuste, con l' unico risultato di aumentare l' immigrazione clandestina, pur di dimostrare che sono stati loro, i politici del Nord, a decidere. Ma la domanda che, alla fine, resta sospesa è: a decidere che cosa?

4 commenti:

Miike78 ha detto...

Io mi son fatto l'idea che quello della Lega sia un problema comune a tutti i movimenti/partiti che nascono con una ideologia prettamente "contro": contro Roma ladrona, contro l'immigrazione... In più, nello specifico, c'è il tema del federalismo (all'italiana): se mettessimo attorno a un tavolo 10 politologi ne avremmo altrettante interpretazioni diverse. La Lega funzionava benissimo all'opposizione, quando si trattava di fare "rottura", ora al governo si scontra con un periodo in cui i temi del federalismo sono passati in secondo (se non terzo o quarto) piano, e con una realtà fatta di compromessi, e di alleati che per certi argomenti hanno posizioni, e interessi, completamente discordanti. Forse, e dico forse, qualcosa potrebbero riuscire a fare a livello locale, dove hanno una base più radicata...

Anonimo ha detto...

Sì sì e ancora sì per il tuo blog, miniatura di donna, coloriamo tutti i muri grigi degli stereotipi della democrazia (ommidio questa mi è uscita bene! Ci metto la firma)…che dire? Oltre al fatto che mi risparmio di andare in giro a caccia di articoli ben fatti, che tanto capita li trovi qui a casa di geo, già un poco digeriti…(ahhhhh!!! Anzi appena sarò più libera prometto di inviarti un pezzo, così lo tieni nel cassetto…nei giorni di magra….). dunque che dire? Libera associazione….sbaglio forse, ma mi è sembrato di sentire che la gobba più “toccata” d’Italia ha spento 90 candeline (lo sappiamo, c’hanno bruciacchiato la democrazia fin da quando è nata!), dichiarando: “ebbene certi segreti verranno con me nella tomba”. Ma in Italia si può costruire una piramide così capiente? Più di quella di cheope? Mah mi sa che non c’è spazio abbastanza…che c’entra con l’articolo di boeri?
“…E’ come se la politica ormai fosse incapace di leggere la realtà, di cogliere i limiti e i rischi del suo rapporto col territorio in aree – sempre più diffuse - egemonizzate dalle mafie, di vedere la degenerazione della funzione del governo locale e il suo mutare in puro esercizio del potere. La politica tutta, a destra centro e sinistra. Davvero non ci sono più zone franche per un’analisi impietosa che non può fermarsi alla superficie di una questione democratica che ormai sta mutando completamente il rapporto tra rappresentanti e rappresentati in intere aree del Paese. La sentenza del giudice Morosini di cui Liberazione ha pubblicato ampi stralci apre uno squarcio di luce sui tratti nuovi delle relazioni politico mafiose. Anzi, toglie il “trattino” di congiunzione al rapporto tra politica e mafia. Non è una novità da poco conto.
…Forse è proprio questo l’aspetto più interessante della sentenza Gotha. Intanto perché emerge un vero e proprio sistema economico imprenditoriale nel quale il confine tra economia legale e illegale è sempre più sfumato e, in questo sistema, la politica o è diretta espressione delle cosche o ne è cooptata. I temi sono quelli classici: le grandi speculazioni edilizie, le aree agricole da trasformare in aree commerciali per realizzare i mostri della grande distribuzione, gli appalti e la sanità pubblica e privata, i finanziamenti nazionali ed europei. Boss, imprenditori, commercialisti, società finanziarie e rappresentanti dei partiti vecchi e nuovi nella transizione infinita che, in Sicilia come nel resto del Sud, si alimenta anche del vecchi trasformismo meridionale e del cambio di casacca come cifra del degrado della politica e del suo rapporto con la società. Certo la nascita di Forza Italia, partorita in Sicilia da Pubblitalia di Dell’Utri, ha operato una vera e propria selezione sul territorio, riorganizzando un personale politico – inabissato dopo Tangentopoli e i grandi processi di mafia - in grado di raccogliere quel consenso che gran parte della Dc, attraverso un sistema di potere mastodontico alimentato dalla spesa pubblica, aveva costruito sulla normalità dello scambio politico mafioso…”
faccio una sintesi per chi aspetta solo di leggerci dentro cavaliere per additare: la politica tutta, a destra centro e sinistra.
Grande sorella geo.
Elì Babà (vanno, vengono, a volte si fermano…)

Anonimo ha detto...

Grande Geo!
L'inviato da Londra e' pronto se ti interessa ancora ;-)
L

Kill Mosquitos ha detto...

prepara il tuo pezzo, inviato speciale L!