mercoledì 7 gennaio 2009

BUON ANNO..

a tutti!
ed eccoci qua, pronti per un nuovo anno frizzante!!

oggi, come ogni mercoledì, la nostra cara Ele ci racconta La verità dell'alligatore, un libro di Massimo Carlotto.

Ma prima, data la nevicata su Milano, fantastica, volevo raccontarvi brevemente cosa mi è successo!
Parto da casa, decido di prendere la metro verde e non attraversare il parco sempione, come ultimamente faccio quando c'è neve.
Arrivo a Loreto, annunciano che causa guasto la verde subirà ritardi indefiniti in tutte le direzioni.
Rimonto sulla rossa, vado a Cairoli e decido di attraversare il parco.
Bellissimo.

Faccio foto qua e là
sento il rumore della neve sotto i miei passi,
affondo

gli alberi carichi di neve
le panchine sommerse...

arrivo comunque dall'altra parte del parco
e vedo delle persone che si aggirano vicino alla recinzione:
le uscite erano tutte chiuse!!
essì, per motivi di 'sicurezza'
- così ha risposto la sicurezza del parco alla telefonata di una delle persone che insieme a me cercavano disperatamente un'uscita-
non le avevano aperte!
peccato che all'ingresso del castello,
unico accesso aperto al parco,
non ci fosse neppure un cartello con su scritto 'parco chiuso'!

morale: io e un'altra decina di persone, chiuse nel parco in cerca di un'uscita!
20 minuti
e siamo tornati tutti indietro!

comunque è stato divertente!

e adesso, vi lascio alla Rubrica di Ele: buona lettura!

KM white

La Verità dell’Alligatore
Massimo Carlotto – Edizioni E/O


Oggi gioco in trasferta.
Parlo di un noir, un genere che non amo particolarmente, soprattutto nella sua versione americana – detective, fumo e alcol.

In Europa e in Italia, in realtà, il noir non ha grande tradizione, anche se c’è che parla di noir mediterraneo, a cui si riconducono

autori come Jean Claude Izzo e, appunto, Massimo Carlotto.

Izzo, autore marsigliese morto nel 2000 a soli 55 anni, è l’autore della trilogia noir (Casino Totale, Chourmo e Solea) che vede protagonista Fabio Montale e di 2 romanzi, Il Sole dei Morenti e Marinai Perduti, che riprendono il clima, la disperazione e la dolenza mediterranea della trilogia.
Bellissimi, tutti. Ma troppo mediterranei per parlarne sotto zero e sotto la neve.

Carlotto invece ambienta i suoi noir nel nord est italiano, un nord est ricco, opulento e perbenista in cui, però, dietro alla facciata di eleganza e decoro dei bravi cittadini / buoni cristiani, si nascondono vizi e perversioni che, quando minacciano di venire a galla, possono condurre anche all’omicidio pur di salvare onore, relazioni e portafogli.
Ovviamente facendo ricadere la colpa su chi vive al di fuori del perimetro della società bene – e non può per questo avere diritti né dignità.

La Verità dell’Alligatore racconta un’indagine che si muove su due piani.

Nel primo, nascosto e ai confini della legge, si muove l’Alligatore, investigatore privato specializzato in indagini ufficiose e parallele, che si trova questa volta a indagare sull’omicidio di una professoressa senza vizio e senza peccato, del quale è accusato un tossico appena uscito di galera dopo aver scontato una lunga condanna per un omicidio analogo del quale, analogamente, si è sempre dichiarato innocente.
L’indagine parallela è condotta dall’Alligatore con la collaborazione di personaggi che, come lui, hanno un passato di galera e vivono oggi sì nella legalità ma sempre ai confini della società ufficiale.

Il secondo piano è invece quello delle indagini di polizia e della Padova bene, dei professionisti e dei circoli chiusi, di quella parte della città che inizialmente sembra essere vittima indifesa della piccola criminalità di provincia e che, alla fine, si dimostra essere carnefice, colpevole e vicina alla grande criminalità organizzata.

La storia si sviluppa lentamente e, piano piano, portando alla luce la verità dei fatti – quella extra-processuale – svela vizi e mancate virtù del nord est italiano.
Dove l’apparenza conta più di tutto e dove l’essere buoni cittadini e persone rispettabili sono qualità che finiscono dove finisce la società bene.
Chi ne sta fuori, per scelta o per destino, non conta.
Viene ignorato, calpestato e, quando serve, strumentalizzato e poi stigmatizzato come simbolo di quel marciume che non deve intaccare i salotti buoni.
Quegli stessi salotti buoni dove, però, la grande criminalità organizzata ha libero accesso ed è ospite tanto gradita quanto abituale.
Bella la contrapposizione continua tra due livelli:
verità processuale e verità dei fatti;
buoni cittadini che vivendo all’interno della legge la irridono e la infrangono e cittadini fuorilegge che vivendo ai confini della società la conoscono meglio di chi la abita assiduamente;
verità appurata ma mai rilevata.

Bella la realtà vista dal punto di vista opposto a quello cui siamo abituati.

Bello il modo in cui Carlotto, senza fare nomi e cognomi e senza fare allusioni a niente e a nessuno, ci racconta quello che è successo nel nord est e, piano piano, si sta diffondendo in tutto il Nord (e non solo Italia).

Cosa manca per farne anche un libro memorabile?
Secondo me due cose – la città e i personaggi.
Il lettore sa di essere a Padova solo perché gli viene detto; la città non emerge mai e anche i suoi abitanti, i veri colpevoli del malessere generale della città, non hanno volto né storia.
Così come non hanno volto né umanità i protagonisti veri del romanzo, che rispondono a tutti gli stereotipi del noir – investigatori privati, fuorilegge e dannati, alcol e amori persi che non tornano più – ma non ci dicono mai chi sono davvero.

Ma forse per conoscere meglio l’Alligatore e i suoi compari, bisognerebbe leggere anche le altre storie di Carlotto.

Per chiudere un consiglio per la non lettura.
Né qui né altrove, opera ultima di Gianrico Carofiglio.
Bel titolo, copertina accattivante, prezzo interessante (10 €), cento e passa pagine di buonismo para-veltroniamo e di elucubrazioni mentali da far invidia a un adolescente troppo riflessivo convinto di star scrivendo il capolavoro del secolo.
I 10 € peggio spesi del 2008?

14 commenti:

Anonimo ha detto...

francamente,sarò immaturo,saranno ricordi ,sarò irresponsabile.....ma tutta sta neve mi riempie di allegria.


eno 2009

Kill Mosquitos ha detto...

scherzi???? ho il sorriso stampato sulla faccia da quando mi sono svegliata!! :-)

la smetti di cambiare nome?

Anonimo ha detto...

beati voi. io oggi non ho potuto raggiungere milano, quindi il posto di lavoro, a causa della neve. non solo, ho letto su repubblica.it che anche il gioiello di trenitalia ha subito cancellazioni a causa del maltempo... cioé l'alta velocità bloccata da un po' di neve. fantastico... ma in norvegia come faranno? e noi? e io che sono qui a scrivere su un blog che ne ho veramente strapieni i coglioni? e tutti gli altri come me che si devono muovere per andare a lavorare (o a studiare)?
la neve è una merda e l'italia, in questo primo scorcio di 2009, è ancor più merda.
CookingMama

Anonimo ha detto...

di carlotto ho letto "arrivederci amore ciao", molto bello e crudo, anzi direi proprio bello per la crudezza con cui vengono raccontate le cose, frutto del vissuto dell'autore, a cui questa storia assomiglia parecchio; sono curioso di leggere questo consigliato dalla ele.
la neve, la neve....
a parte tutti i mongoloidi che ci sono in giro in macchina, che dio bono vengon giù due fiocchi, mica siamo in alaska! tutta sta neve è uno spettacolo, finalmente un inverno degno di questo nome!
a parte la gente che invece di andare a lavorare cazzeggia nei parchi...

DTN

Kill Mosquitos ha detto...

difficile che in una città dove non nevica mai, siano preparatissimi e sappiano affrontare la situazione al meglio...
sinceramente.

e una nevicata così, a me mi fa venire il sorriso.
anche se rimango chiusa in casa!

anzi, sapete che faccio? andrò a fare pupazzi di neve in giro!:-)

Anonimo ha detto...

il comune è senza sale perchè l'ha prestato a torino!!!!!!!!
in effetti,a sentir parlare persone ,non dico anziane ma più vecchie di me,dicon tutte che nevicate così ce ne sono state con regolarità praticamente ogni anno(fino a poco tempo fa)che le scuole eran regolarmente aperte,che la vita comunque procedeva e non c'era il panico fra la popolazione.
forse che sia anche colpa nostra??
..a parte cooking e pendolari vari .....(ovviamente)


eno 2009(anno nuovo.....)

Anonimo ha detto...

Pare che lo spirito poetico della Milano innevata abbia contagiato anche la nostra signora sindaco
... che, per meglio apprezzare la poesia si è anche fatta di acidi...

Sulla Home page del Corriere la signora dichiara che la città è inagibile perchè la neve è arrivata inattesa
http://www.corriere.it/cronache/09_gennaio_07/moratti_neve_intensa_c6a204e0-dcb4-11dd-8a8f-00144f02aabc.shtml

???? Ma se sono 4 giorni che la protezione civile ne parla??????

Già che sono in vena, aggiungo una seconda incazzatura, questa volta "letteraria".
Se ricordate, prima delle vacanze di Natale avevo parlato della trilogia di Millennium di Stieg Larsson, dicendo di essere in attesa dell'uscita del terzo episodio... bene, ieri sulla home page del corriere, un genio ha pubblicato il finale!
Grande scoop!

Kill Mosquitos ha detto...

doppio nooooooooooooooooooo...
sai che me lo sono fatto regalare per natale?

...comunque, com'è che viviamo in un mondo di mongoloidi?
alla guida delle macchine, delle città, del governo, etc etc

Anonimo ha detto...

non per fare lo snob:
ma kill,por favor,non usare il termine "mongoloidi",so che non c'è assolutamente malizia o volontà e non son qui a recitare preghiere.
i termini corretti sono altri e molteplici:coglioni,cretini,deficenti,imbecilli,teste di cazzo,acefali......
il mongoloide non ci può far niente.

m

Kill Mosquitos ha detto...

neanche se uno nasce deficiente può far nulla, credo.
però va bene, facciamo i politicalli correct.
no 'mongoloidi', no negri, etc etc
ok?
se mi scappa però, lasciamela passare!

Anonimo ha detto...

cavolo sei proprio di buon umore, conoscendoti mi sarei immaginata di vederti imprecare attaccata al cancello, tentare di scavalcarlo, offrirti come cavia per la catapulta ...insomma di tutto ma non tornare indietro TU!! e dire pure che é stato divertente...G...sei innamorata?

Kill Mosquitos ha detto...

aaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! :-)

no, non sono innamorata, è la neve che mi ha portato il buonumore!
era troppo bello per incazzarsi!!

però hai fatto un quadretto niente male!

Anonimo ha detto...

ti ci vedo sulla catapulta...seduta sul cucchiaione con le ginocchia strette fra le braccia e il cappellino col ponpon...BOING!!

DTN

Kill Mosquitos ha detto...

e un lanciafiamme in mano, per sciogliere la neve al mio passaggio....