martedì 20 gennaio 2009

Ascolta un cretino

Oggi torna la nostra rubrica di attualità: devo dire che l'idea dei 'piccoli' giornalisti è piaciuta.
Non solo ai free lance che gentilmente prestano la loro opera per arricchire il blog, ma anche ai lettori, che si attestano nell'ultima settimana sulla cinquantina al giorno!
Grazie a tutti, ragazzi!
e per i nuovi, se volete scrivere al blog di KM con suggerimenti, critiche, nuovi argomenti e tutto quello che avete voglia di di dire, potete farlo all'indirizzo che trovate sulla colonna di destra!

Vi lascio a Mr. Wolf: buona lettura!

KM editore ;-)

OH..BAMA!
di Mr. Wolf


















Di cosa avremmo potuto parlare oggi se non dell’insediamento di Obama quale 44° presidente degli USA?
Di nient’altro, e difatti…
Ad Obama voglio fare un augurio perché di tanto sostegno e fortuna ha bisogno quest’uomo, grandi sono le sfide che lo attendono e sinceramente non credo che basti un mandato, forse neanche due, per fare tutto ciò che ha scritto nel suo programma e soprattutto per trovare i soldi per farlo, adesso più che mai.
Ma in fondo non è di questo che si parla, non è l’Obama politico che ha vinto le elezioni, bensì è l’Obama che troneggia sulle magliette, i muri, i quadri, i giornali e le tazze, è l’Obama figlio di Martin Luther King e Bob Kennedy, non più parte della generazione dei baby-boomer come Clinton e Bush, schierati a destra o sinistra e odiati dagli avversari, avvelenati ancora dall’eredità della lotta di classe del ‘68;
sarà capace di riunire l’America sotto ad una stessa unica bandiera come fecero già Roosevelt e Reagan?
Riuscirà ad essere il presidente di tutti gli Americani?
Penso di sì perché quello che vogliono adesso gli americani è ritrovare la loro identità di grande popolo e già ne hanno dato prova eleggendo un nero appena quarant’anni dopo il già citato Martin Luther King, mentre la vecchia e decadente Europa, culla della civiltà, gioca ancora alla lotta tra rossi e neri; non pensavo che avrebbe vinto e invece l’America mi ha dato, ci ha dato, una grande lezione.

Ma quando la grande ubriacatura sarà passata, e l’ultimo centesimo dei 150 milioni previsti per la cerimonia dell’insediamento sarà stato speso, allora i duri inizieranno a giocare e già il giorno dopo dovrà giustificare il fatto che di milioni lui per la cerimonia ne ha raccolti solo poco più di 40 mentre gli altri 100 e passa saranno a carico dei contribuenti, cosa che ha già generato malumori in tempi di vacche magre come questi;
dovrà gestire la difficile situazione internazionale degli ormai tradizionali tre scenari M.O., Afghanistan e Iraq, sui quali ha progetti molto ambiziosi ma senza troppi appigli nella realtà dei fatti;
dovrà far ripartire l’economia americana vittima della peggior crisi se non della sua storia almeno degli ultimi 80 anni, per cui prevede di utilizzare, avallato da tutte le forze politiche e non, qualcosa come 850 miliardi di dollari senza avere ancora bene l’idea di cosa fare con il rischio di realizzare, come ha paventato l’economista Alice Rivlin, la più grande dispersione di soldi al vento della storia; dovrà porre rimedio alla insostenibile situazione della sanità americana che, già molto claudicante, nel doppio mandato di Bush ha ricevuto il colpo di grazia e per la quale ha progetti splendidi e molto democratici ma ben sette volte più costosi del piano già bocciato dal Congresso ai tempi di Clinton perché ritenuto troppo oneroso per le casse dello stato;
dovrà ridare dignità alla scuola pubblica che negli Stati Uniti, chi minimamente se lo può permettere, evita come la peste, e non è certo partito con il piede giusto decidendo di mandare le due figlie alla Sidwell School, una scuola per pargoli di buona famiglia da 29.000$ di retta all’anno.

Auguri Presidente, direi che ne ha proprio bisogno.
Auguri perché se l’America riparte, al traino riparte il mondo intero.
Auguri perché se riuscirà ad esportare la democrazia invece di imporla forse sarà di buon esempio per qualcuno invece che essere un nemico da odiare per tutti.
Auguri perché le sfide che deve affrontare lei sono le sfide che ormai noi tutti dobbiamo affrontare insieme in questo mondo diventato così piccolo.
Auguri Presidente, perché chi ti scrive, sotto al suo cinico pragmatismo, in fondo in fondo vuole credere che sia possibile un mondo migliore.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

mi associo agli auguri,di cuore:perchè realmente se si riprendono gli USA si riprendono a cascata molti altri.
spesso le aspettative sul nuovo sono francamente eccessive e le aspettative su abama sono spaventose.
ed infine mi auguro che ti lascino lavorare...in tutti i sensi...

Anonimo ha detto...

Caro Mr Wolf
che dire?
Hai già detto tutto tu, nel bene e nel male.
Da parte mia, non posso che dire che per me oggi è un giorno emozionante, ma si sa, noi donne siamo più facilmente emozionabili.
Allora, proverò a essere più cinica di te che cinico ti definisci, ma con Obama non riesci proprio ad esserlo.
Vorrei aggiungere due cose:
le immagini di Obama che, pur essendo l'uomo più bello, desiderato e potente del mondo, non abbandona la vena sociale e dipinge di blu le pareti di una scuola, mi hanno fatto abbastanza vomitare. Propaganda, per altro ben riuscita, visto che qualche allegro telegiornalista ha dichiarato che Obama dipinge le pareti della scuola di blu che è il colore della speranza (a casa mia è ancora il verde).
Secondo punto, e torniamo in Italia.
Lato destra, i nostri stanno ancora cercando il modo migliore per far diventare il negretto che fuma uno dei nostri. Risolto l'affaire kakà, penso che Silvio ci si dedicherà anima & core - per cominciare vedrei bene un Seedorf -che più che abbronzato è ustionato e carbonizzato - capitano del Milan. E poi la lega potrebbe schierarsi contro la ferice immigrazione proveniente dai musi pallidi del Nord Europa.
Lato sinistra, sarebbe bello che i nostri la piantassero di cercare l'Obama italiano, che in natura non esiste.
Non è Veltroni, troppo molle
Non è Cofferati, l'hanno fatto fuori
Non è Chiamparino, troppo triste
Non è Domenici, anche se ne avrebbe le caratteristiche fisiche e morali, ma si è fatto fregare da Ligresti
Non è Soru, potrebbe esserlo ma non vuole
Non è neanche la Carfagna, anche se è quella che ha il colore della
pelle più vicino a Obama (troppo scura)
Si potrebbe chiedere alla Melandri di soposare il fratello di Zapatero o di Obama e di farlo italianizzare ma la vedo poco percorribile.
E allora, proporrei di festeggiare Obama per oggi e poi di tornare con un po' di sano realismo ai problemi di casa nostra.
Maybe, we can as well...

Anonimo ha detto...

concordo, kakatonics, Obama è bello, Obama è casual, connected & cool, come dicono in USA e scimmiottano in Europa, Obama ci salverà...
Però non riesco a capacitarmi di come noi europei siamo di media così stupidi da azzardare parallelismi politici fra Europa e USA, speranza e illusione di tutte le nostre imbarazzanti sinistre, e gioire pensando ad Obama come il salvatore del mondo, facendo ridicole feste nelle piazze. Come ha argutamente sintetizzato una giornalista francese: "Obama fino al 20 gennaio sarà il nostro presidente, da allora in poi sarà solo il presidente degli Stati Uniti". E se ci sarà da fare una guerra la farà, perchè come ha detto lui stesso non è contro la guerra in generale, ma contro una guerra stupida come ha definito quella in Iraq. E se ci sarà da sparare contro l'Iran lo farà, perchè ha detto di voler dialogare ma ha lasciato sul tavolo aperta l'opzione delle armi.
Farà il SUO lavoro per la SUA nazione, e spero che lo faccia bene perchè a noi ne verrebbero grandi vantaggi, ma di certo non è l'uomo di pace e giustizia "senza se e senza ma" che molti vorrebbero che fosse, nella loro beata ignoranza.

DTN

Anonimo ha detto...

Ciao DTN
non ho capito se sei d'accordo con me o no...
Perchè io sono d'accordissimo con te...

Anonimo ha detto...

sì sì son d'accordo, è che il "Però" dopo il "ci salverà..." non c'entrava una fava e ha sconvolto il senso del mio iniziale concordare

DTN

Kill Mosquitos ha detto...

quando è stato eletto, questo blog ha gioito per la sua elezione...
un uomo, un sogno di molti.

forse, credo, l'unica cosa che cambierà veramente è che quei poveri disadattati 'abbronzati' avranno una speranza in più di non esser destinati ai margini della società, e poter avere prospettive diverse.
oggi si è insediato, vediamo cosa farà domani.
certo, finora i suoi silenzi non mi hanno entusiasmata, a dir la verità..ma non vorrei esprimere alcun parere prima del suo insediamento.

magari qualche spunto da questa società americana piena di contraddizioni potremmo pure prenderlo.
a parte l'abbronzatura, è un altro presidente giovane...e la sua campagna elettorale l'ha fatto sfruttando anche mezzi innovativi.

noi che abbiamo, invece? a parte meristar e la carfagna, di facciata,(e non mi parlate del ministro della giustizia, che sembra un 50enne!) una ciurma di vecchi che non si rassegnano al fatto che il loro tempo l'han fatto (gobbetto in primis, trapianto in secondo..) e che devono far spazio ai giovani.
non ce ne sono? forse. ma così, non vedo spazi per loro...
continuano a comandare sempre gli stessi.
con le stesse idee
gli stessi modi
le stesse cazzate.

come facciamo a stare al passo coi tempi?

Anonimo ha detto...

Concordo con DTN, Obama provera' a salvare gli States da se stessi...a salvare casa nostra che affonda nella palude casta/mafiosa possono pensarci solo gli Italiani che mi sembrano pero' molto preoccupati dalle tette al GF...non so se troveranno il tempo...per conferma guardate ogni giorno gli articoli piu' letti sul sito del Corriere...deprimente..
Comuqnue Obama inizia bene: ordine immediato di sospensione dei processi militari a Guantanamo e congelamento di tutti i decreti presidenziali emanati a favore di amici vari da Bush negli ultimi mesi...almeno ci sta provando!
L