lunedì 26 gennaio 2009

Lunedì Cinema

'giorno!
e buon lunedì a tutti!

prima di cominciare con la rubrica del lunedì,
volevo aggiornarvi sul torneo ferrarese.

1-2 e fuori!
il torneo più veloce della mia vita!!
però, seguendo la teoria di 'gippo', dato che la seconda partita l'abbiamo persa con quelle che hanno vinto il torneo, è come se fossimo arrivate seconde!!:-)

mi son divertita...e il buon cibo del sabato ha fatto il resto.

Cooking Mama, hai la ricetta dei Cappellacci di zucca alla ferrarese?

buona giornata a tutti!

KM


Lunedì cinema
a cura di Miike


Ciao a tutti,
inizio con due NON consigli per la settimana:
- Yes Man (Jim Carrey non salva un film che non fa ridere)
- Australia (un remake di Via col vento ma molto più noioso :D)

Questo lunedì spazio a un altro film di genere. Banditi e sceriffi, pistole, l'orizzonte del New Mexico... si va a cominciare!


Appaloosa
di Ed Harris

Uno dei segni più evidenti del cambiamento nei gusti del pubblico cinematografico statunitense nel corso degli anni è stato il declino dei Western, oggi relegati a un ruolo di nicchia, in particolare nell'accezione più classica. Le ultime pellicole di un certo livello, infatti, hanno tentato di intraprendere strade alternative rispetto agli standard, con risultati ora un po' più pretenziosi (L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford), ora fumettosi con elementi di assurdo (il remake de Quel treno per Yuma).

Per molti aspetti, Appaloosa (diretto da Ed Harris, alla sua seconda pellicola da regista dopo lo straniante Pollock, e basato su un racconto di Robert B. Parker) è uno degli esempi più tradizionali del genere che siano stati realizzati a partire dalla piccola rivoluzione dei primi anni '90, interpretata da pellicole come Balla coi lupi e Gli spietati. E tuttavia c'è materiale di qualità a sufficienza per renderlo una visione obbligatoria per coloro che mantengono la passione per quello che il Western può offrire.

L'esordio è piuttosto familiare. Bragg (jeremy Irons), un ranchero spietato, uccide uno sceriffo e i suoi due aiutanti, facendo sprofondare una piccola cittadina del New Mexico nella totale anarchia. Per risolvere la situazione vengono ingaggiati due "sceriffi a contratto", il rude Virgil (Harris) e il suo partner di lunga data Everett (Viggo Morgensen), con il compito di ripulire la città. Virgil estrae un contratto di fronte alle autorità della città - e qui le cose iniziano a divergere dal noto - che gli garantisce il completo controllo della città.E poco dopo, l'ingresso in scena di una vedova solo apparentemente indifesa, Allison French (Renée Zellveger), con il conseguente avvio di uno strano triangolo amoroso, contribuisce a vivacizzare in tono "moderno" lo sviluppo della storia.

Il film è più uno studio di personaggi (che talvolta sorprendono, e comunque non ricadono mai nello stereotipo) che una action movie, anche se le sparatorie non mancano. I momenti di azione sono confinati a brevi, brucianti fiammate ampiamente separate da segmenti più lunghi caratterizzati da dialoghi e interazione tra i personaggi. Il film è ben girato, con gli attori principali in grande forma e perfettamente inseriti nell'atmosfera del periodo: è facile accettare Harris nei panni dello sceriffo di poche parole e dalla mascella squadrata, e Mortensen in quelli di un individuo schivo ma saggio, assieme eroico e modesto. Uno degli aspetti più importanti di ogni Western - l'abilità del regista nel rircreare l'atmosfera corretta - è stato trattato da Harris con metodo e risultati apprezzabili: la sua visione del New Mexico del 1882 è ricca di dettagli e profondità, anche se la regia a tratti è un po' statica e piatta nella rappresentazione degli esterni, talvolta persino troppo "patinati" stile parco divertimenti.

I Western molto spesso finiscono per prendersi esageratamente sul serio, mentre in Appaloosa c'è una rinfrescante vena di umorismo che percorre sottotraccia il film: nè forzato nè innaturale, impedisce agli eventi di diventare troppo drammatici, anche quanto i proiettili iniziano a volare. Probabilmente l'apice della narrazione arriva troppo preso, e l'ultima mezz'ora risulta un po' stiracchiata prima che si ragiunga una conclusione peraltro poco sintonica con il resto del film. Difetti a pare, Appaloosa rimane una valida ragione per dimostrare che il genere ha ancora qualcosa da dire.

6/10

Trailer

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Adesso mi leggo per bene la recensione.
Prima di tutto, vorrei però fare i complimenti al buon Miike perchè sa scegliere sempre film non banali!
Buona giornata!

Miike78 ha detto...

E' stata dura! Ma dopo due delusioni, ce l'ho fatta anche questa settimana a trovare un film da consigliare :D

Buona giornata a tutti!!!

Anonimo ha detto...

non ce l'ho la ricetta. la cerco su un volume di cucina, poi la preparo.
mi dispiace non poter partecipare con i miei commenti, ma non sopporto il cinema... mi addormento.