mercoledì 4 febbraio 2009

Ognuno ha quel che si merita

a cura di Ele

Potrei fermarmi qui.
In fondo il potere dell’immagine può essere ben più forte di quello della parola, e i due signori senza chitarra lo sanno benissimo, ognuno a modo suo.

C’è però un argomento di grande attualità che – secondo me – dimostra lo spessore e il carisma, politico e internazionale, di chi ci governa oggi.
Il caso Battisti – questione sicuramente spinosa.
Il protagonista, per chi non conoscesse la vicenda, è un (ex) terrorista accusato di aver ucciso 4 persone nel corso di una rapina finalizzata a finanziare la causa.
Latitante da sempre, si è rifugiato dapprima in Francia e poi in Brasile.
Brasile che, proprio di recente, nega l’estradizione, sostenendo che in Italia la vita di Battisti sarebbe in pericolo.
Questione sicuramente spinosa ma – in fondo – puramente giuridica; e come tale, andrebbe affrontata e verrebbe affrontata in qualunque paese normale.
Non in Italia.
Dove la questione si sposta immediatamente, e nel modo più becero, sul piano politico, con il ritiro dell’ambasciatore – IL RITIRO DELL’AMBASCIATORE???!!!???
Ma i nostri “rappresentanti” lo sanno a cosa serve un ambasciatore e quando è opportuno ritirarlo?
Recentissimo il caso di Israele che ha minacciato di interrompere le relazioni diplomatiche con il Vaticano se non si fosse intervenuti sulle dichiarazioni negazionistiche di Williamson.
Negazione della Shoa da una parte – mancata estradizione di Battisti dall’altro.
Praticamente la stessa cosa…

Ma il bello è che nessuno ha avuto niente da ridire sull’atteggiamento fermo del nostro governo.
Almeno, fino a quando a La Russa non è venuta la balzana idea di dire “Cancelliamo la partita Italia-Brasile”.
Apriti cielo!
A Silvio è venuto un mezzo colpo e si è subito affrettato a smentire il suo intraprendente ministro.
Annullare la partita Italia – Brasile?
Dopo che per tenere Kakà ha dovuto abbandonare la campagna elettorale in Sardegna?
Qui si rischia di perdere in un colpo solo Kakà, Pato e Ronaldinho! Dida no, quello ce lo lasciano.

Ognuno ha quel che si merita…

P.S.
Non inseguo più chimere, le lascio a Sacchi. Icaro volava, ma Icaro era un pirla
Giovanni Trapattoni

16 commenti:

Anonimo ha detto...

scusa ma c'è un errore, l'ambasciatore non è stato ritirato, che diplomaticamente vuol dire che tra i due paesi non c'è più nessun rapporto, ma è stato richiamato per consultazioni, che è un modo che si usa perchè ministro degli esteri e ambasciatore si parlino faccia a faccia per studiare le possibili soluzioni di un problema senza che però il ministro si "abbassi" ad andare a casa di chi sta facendo un torto. Fa parte di un gioco della diplomazia, non è così infrequente, noi non ci siamo abituati perchè non avendo grossi interessi in paesi esteri se non come partner commerciali "ognuno a casa sua" raramente ci troviamo in situazioni diplomaticamente complesse.
Cmq il caso Battisti rappresenta un episodio di principio molto grave perchè il ministro brasiliano Genro sostiene che in Italia non ci sono garanzie democratiche, e sentire queste accuse da un paese del genere, che fra l'altro ha dato asilo politico a gente come Josef Mengele o il dittatore paraguayano Stroessner, è direi inaccettabile; e rincara la dose dicendo che l'Italia è ferma agli anni di piombo mentre il Brasile è molto più avanti e quindi in grado di giudicare meglio il caso; ma stiamo scherzando?! Spero che Genro beva, almeno avrebbe una scusante; se noi dessimo asilo politico ad un terrorista dell'IRA sostenendo che l'Inghilterra è ferma al Bloody Sunday cosa pensereste del ministro responsabile di un atto del genere?
E scusa ancora ma il Berlusca, con tutto il male che può essere, non è intervenuto in occasione della boutade sulla partita, che è nata praticamente in contemporanea allo scoppio del caso, ma in maniera abbastanza neutra ha detto: i buoni rapporti con il Brasile non saranno guastati da questa storia. Altro paio di maniche è che non sia riuscito a tenere la museruola ai suoi sgherri, abitudine frequente in Italia, mi ricorda delle fantastiche uscite sulla Palestina da parte di Diliberto al cui confronto le dichiarazioni di Gasparri appaiono ghandiane.


DTN

Anonimo ha detto...

Assolutamente d'accordo su (quasi) tutta l'ultima parte del tuo intervento.
Ma i punti sono due:
1. l'estradizione è una questione giuridica e non diplomatica, quindi dovrebbe essere gestit sul piano giuridico e non diplomatico.
Se c'è un problema diplomatico - e verosimilmente c'è - è corretto gestirlo, ma tenendolo separato dalla faccenda Battisti
2. il fatto di ricondurre una questione di questo tipo, che proprio per i motivi che elenchi tu, è molto delicata sul piano calcistico dimostra leggerezza, incompetenza e arroganza.
Diliberto spesso le spara grosse, però c'è una differenza: Diliberto NON è un ministro della repubblica italiana, per cui quando parla lo fa a titolo personale.
Gasparri è un ministro della repubblica italiana, quindi quando parla lo fa anche a nome mio e tuo

Anonimo ha detto...

scusa ma non sono d'accordo, le questioni che riguardano il pubblico interesse, e a volte anche quello privato se economicamente rilevante, vengono sempre gestite per via diplomatica, la diplomazia esiste per questo

sulla leggerezza, etc. sono d'accordo, come sempre ascoltare i politici che parlano è equivalente ad andare a discutere al bar dello sport, mentre ci si aspetterebbe un minimo di elevazione intellettuale

Diliberto è stato Ministro di Grazia e Giustizia dal '98 al 2000, e il ricoprire una carica istituzionale e parlare a nome del popolo italiano allora non lo fermò dal dire cose che facevano gelare il sangue

DTN

Anonimo ha detto...

completamente concorde con dtn!!!!
a volte si perde di vista l'obbiettivo o in questo caso il problema.
il brasile sta sbagliando.punto.
che adesso si voglia far passare per coglioni altri mi sembra sinceramente pretestoso.
la partita può far ridere quanto l'affermazione del pericolo di vita corso da battisti qui da noi.
noi abbiamo avuto anche in parlamento ex brigatisti.

eno 2009

Anonimo ha detto...

se è per questo abbiamo in parlamento anche "ex" mafiosi...
Non volevo certo difendere o beatificare un terrorista.
Nè voglio dire che il Brasile abbia ragione o che avesse ragione la Francia che ha nascosto Battisti per anni.
Semplicemente, come al solito, i nostri rappresentanti politici perdono di vista la funzione pubblica dello stato e della diplomazia.
Con il brillante risultato di perdere credibilità

Anonimo ha detto...

D'accordo con tutti i commenti. Cerchiamo di non dare sempre e per forza contro al nostro paese. Abbiamo mille difetti noi italiani e i nostri politici in primis, ma non per questo dobbiamo sempre dire che siamo noi a sbagliare. L'uscita sulla partita di calcio non ha assolutamente senso, ma in questo caso il Brasile sbaglia e basta!...ma noi a volte siamo talmente offuscati dal dare contro al "Berlusca" che non capiamo il vero problema. Il Brasile ci sta dando del paese non democratico, nel quale un terrorista (e sottolineo terrorista) correrebbe il rischio di non avere un processo adeguato...ma fatemi il piacere!!!
...e un po di obiettivita'...ogni tanto non guasta

Anonimo ha detto...

Scusa ma non ti capisco, la funzione dello Stato in questo caso è adoperare ogni mezzo perchè Battisti venga riportato in Italia a scontare la sua pena e lo fa con gli strumenti appropriati trattandosi di una disputa fra stati, cioè la diplomazia.
Che poi ci sia del folclore dietro è evidente, ma questo capita anche nelle migliori famiglie (leggasi società), figurati da noi, però questo non cambia il fatto che sia legittimo piccarsi anche per via diplomatica per le motivazioni addotte dal Brasile per la concessione dell'asilo politico a Battisti

DTN

Anonimo ha detto...

il mio commento era destinato alla ele..

DTN

Anonimo ha detto...

Sono contenta di aver rianimato il blog dopo qualche giorno di tranquillità!
Però non posso essere d'accordo sull'affermazione per cui compito dello stato è quello di utilizzare ogni mezzo per riportare Battisti in Italia.
Compito dello stato è quello di riportare Battisti in Italia utilizzando gli strumenti appropriati e, trattandosi di una questione di estradizione, lo strumento non è il ritiro o richiamo dell'ambasciatore!
Pensa cosa sarebbe successo se, ai tempi in cui il nostro allegro governo aveva bloccato le rogatorie internazionali, tutti i paesi coinovlti avessero richiamato l'ambasciatore.
Ma, anche mettendo la faccenda sul piano diplomatico, il richiamo dell'ambasciatore non è una mossa astuta, tanto più se accompagnata dalla gaffe di Gasparri.
Scusate ma la diplomazia è un'altra roba

Anonimo ha detto...

Proviamo a pensare solo per un attimo " .....e se il Brasile accusandoci di non essere un paese democratico avesse ragione?"
Beh non scaldiamoci tanto proviamo a proporre con diplomazia uno scambio alla pari a noi Battisti al Brasile Berlusca!!! Noooooooo???

Anonimo ha detto...

forse non si è capito che il richiamo dell'ambasciatore NON è uno strumento, è solamente un modo perchè colui che risiede nello stato ospite e ne ha il polso possa dare indicazioni sulle strade eventualmente percorribili per risolvere il problema, qualsiasi esso sia, e non desta nessuno scandalo; e ha un senso, tranne che in scenari pre-bellici, solo in uno scambio bilaterale, non multilaterale come il caso delle rogatorie.
Gli strumenti che l'Italia sta usando sono quelli appropriati e legittimi, cioè il ricorso alla corte suprema brasiliana e alla corte internazionale di giustizia.
A parte sta cazzata della partita e dei commenti da bar non capisco dove sia il peccato dell'Italia.
A banana consiglio di andare a scrivere una frase del genere trovandosi in Cina, in Arabia Saudita o in Corea del Nord (ops, non esistono neanche i blog!), così si accorgerebbe subito della differenza tra un paese democratico e no

DTN

Anonimo ha detto...

mamma mia che acidità mi è uscita...

DTN

Anonimo ha detto...

scusa DTN, però i paesi che citi (dittature più o meno dichiarate) sono proprio quelli che, nella migliore tradizione fascista, usano lo sport come strumento di propaganda...

Kill Mosquitos ha detto...

Che beeeella cosaaaaaaaaaa na jurnaaata 'e soooleeeeeeeee,
n'ariaaaaa sereeeeeeeeeeena dopo na tempeeeeeeeeeesta!
Pe' ll'aaaaaaaaaaria fresca pare gia' na feeeestaaaaaaaaaaaa
Che bella cosa na jurnaaaaaaaaaata 'e soooooooooleeeeeeeee.

perchè anche quando abbiamo ragione,
ci deve essere qualche deficiente patentato che sdrammatizza e rende tutto una barzelletta?

e come al solito, distogliamo l'attenzione da altro.
così, parlando del brasile, di battisti, di kaka, delle battute dello psiconano, continuiamo a non vedere le porcherie che si continuano a fare internamente.
CAI e Airfrance?
e la magistratura?

massì, pensiamo a Victoria posh e al suo shopping milanese!

un piccolo appunto sulla questione 'democraza':
invece di paragonala a quella dei paesi che non ce l'hanno, perchè non cambiamo prospettiva e guardiamo quella dei paesi più evoluti, democraticamente parlando?
chissenefrega se siamo più democratici della cina, dove per inciso questo blog sarebbe stato bannato..pensiamo a dove invece la democrazia è una cosa seria,
a dove i ministri sono al servizio del popolo e non viceversa,
a dove gli sbagli si pagano, a prescindere da chi si è (lodo alfano e sua maestà...)

comunque, per finire, il trap è sempre il trap!
e grazie a tutti per l'attivismo di oggi.

l'attualità è sempre uno spunto positivo!
w l'italia!

Anonimo ha detto...

scusa ele ma non ho capito il tuo riferimento allo sport nei paesi da me citati; a banana consigliavo di scrivere quello che ha scritto in un paese etc etc

DTN

Anonimo ha detto...

In chiusura del dibattito di ieri, vorrei rispondere alla domanda di DTN - anche se in realtà ha già risposto Killmosquitoes invitandoci a guardare a chi è più evoluto di noi.
I paesi da te citati sono, più o meno, dittature, e le dittature, da sempre, utilizzano lo sport come strumento di propaganda politica - esattamente quello che ha cercato di fare il buon Gasparri e quello che fa (per citare un altro esempio di democrazia) Cuba quando nega i visti agli atleti dissidenti.
O, per fare un altro esempio, quello che succedeva ai tempi della guerra fredda, quando la mancata partecipazione alle olimpiadi organizzate dalla parte avversa era utilizzata come strumento politico
Tra l'altro, il fatto stesso che tu abbia citato questi paesi sottintende un'analogia con quello che sta succedendo in Italia