lunedì 9 febbraio 2009

Lunedì Cinema

a cura di Miike

Ciao a tutti,

sabato sera ero pronto per andare a vedere Frost/Nixon, ma mi sono trovato in minoranza e ho dovuto accettare l'esito di una decisione democratica :) "Tom Cruise nei panni di un ufficiale nazista... uhm... interessante abbastanza per stimolare la mia passione per il trash". Dopo averne sentito parlare per mesi (forse anni) sul Web con toni polemici e sarcastici, ecco la mia opinione su una delle catastrofi cinematografiche più strombazzate ancora prima dell'uscita del film nelle sale.


Operazione Valchiria
di Bryan Singer
Rispondo subito alla domanda principale. No, non c'è niente di eccessivamente ridicolo nel vedere Tom Cruise con una benda sull'occhio e una mano monca, che si aggira per il set con una scintillante uniforme da colonnello tedesco; e allo stesso tempo nulla lo rende particolarmente affine al personaggio di Claus von Stauffenberg, aristocratico e contrastato leader della cospirazione che tentò nel 1944 di decapitare il governo nazista e organizzare un colpo di stato. In altre parole, se si considera Operazione Valchiria come un didascalico drama-thriller ambientato ai tempi della seconda guerra mondiale, e si riesce nell'impresa di astrarsi dal discorso "Tom Cruise che prova ad uccidere Hitler" (compito facilitato dal doppiaggio italiano vs. la versione originale, in cui la parlata yankee dell'attore si oppone a quella di un manipolo di attempati attori britannici), diventa possibile godersi il film.

Va riconosciuto al regista Bryan Singer (autore del memorabile I soliti sospetti) che é comunque sempre difficile realizzare un thriller quando gli spettatori conoscono il finale fin dal principio, in questo caso la cronaca di una sconfitta - è non sto parlando della carriera dello scientologista preferito di Hollywood. Von Stauffenberg, conte e colonnello gravemente mutilato combattendo per il reich, viene introdotto all'interno di un circolo ristretto di leader politici e militari dissidenti del regime, e assieme a questi progetta un tardivo piano per l'uccisione di Hitler che prevede l'utilizzo delle "Valchirie" - il contingente di emergenza governativo addestrato per reagire in caso di colpo di stato - come lo strumento per compiere il colpo di stato stesso. Il piano prevede di uccidere Hitler, annunciare che le SS hanno assassinato il Fuher e stanno tentando di destabilizzare il regime, e infine utilizzare le valchirie per arrestare l'intero vertice delle SS e instaurare un nuovo governo. Tutti sanno come le cose sono andate a finire.

L'intero film ruota attorno alla figura del personaggio principale, per l'interpretazione del quale l'attore ha ricevuto critiche pesanti negli USA e in Germania - anche dal figlio dello stesso Von Stauffenberg - già molto in anticipo rispetto all'uscita del film. Tom Cruise è un attore intenso, anche se di un'intensità che tende ad assomigliarsi nelle varie interpretazioni: Ethan Hunt di Mission Impossible, il padre de La Guerra dei Mondi, il poliziotto futurista di Minority Report... è l'intensità di un uomo che strizza gli occhi, digrigna i denti e dice, con una convizione quasi disumana, "posso farcela". Nel caso di Operazione Valchiria, l'interpretazione è di nuovo la stessa, in un film che in effetti non gli chiede molto di più. Nella storia reale Stauffenberg, che odiava Hitler ma supportava il Reich, finì per sacrificarsi sul duplice altare del nazionalismo e del militarismo; di questa ambiguità e complessità non c'è traccia nel film, dove trionfano gli assoluti morali.

Operazione Valchiria interesserà probabilmente di più a coloro che hanno una passione per il periodo storico, e al contempo potrebbe esercitare maggior fascino su coloro che non hanno mai visto un documentario sul tema e non conoscono lo sviluppo degli eventi. Le scene chiave possiedono un elevato livello di tensione, e Singer, abbandonate tutine aderenti e superpoteri (X-Men), è riuscito a realizzare una pellicola sufficientemente intensa ed elaborata, anche se piuttosto vuota dal punto di vista psicologico. Oppure no, e in realtà in un film così austero e meccanicistico, continuamente disturbato da rumori di macchine sullo fondo, la mancanza di umanità dei personaggi è deliberata, e Singer ha voluto mettere in scena la storia di un militare tedesco della vecchia scuola, una sorta di macchina umana, senza alcun sentimento se non la completa dedizione per la sua missione? Il dubbio resta. Nel complesso, il film è vedibile, anche se rimane l'aura di un progetto prestigioso che non raggiunge mai il livello atteso.

6/10

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'ho visto, con l'occhio dell'appassionato di storia che ovviamente ha gli strumenti per conoscere il contesto storico molto più in profondità di quanto non possa emergere da un film con Tom Cruise come protagonista; e devo dire che mi è abbastanza piaciuto. Ho trovato Cruise adeguato, probabilmente perchè la sua incapacità mimica ben si adatta ad un personaggio che nella realtà era stato scelto per questo compito proprio per la sua poca emotività, e notevole la tensione che riesce a trasmettere il film anche ad uno come me che conosceva già non solo l'epilogo della vicenda, ma anche nel dettaglio come si sono svolti i fatti.
L'unica imprecisione è che il complotto era in effetti orientato a salvare il salvabile della Germania e il progetto non era quello di mantenere il Reich come lo conosciamo, con un semplice cambio di vertice, ma di instaurare un regime di transizione che fosse in grado di negoziare una resa con gli Alleati, tenendo fuori dal tavolo l'Unione Sovietica, e traghettare il paese verso una repubblica ad orientamento socialdemocratico.

A prescindere dall'analisi prettamente storica a me di sicuro il film è piaciuto più di quanto non possa piacere ad un "profano", che potrebbe considerarlo lento e noioso, pur considerando Cruise uno dei più sopravvalutati attori del panorama contemporaneo

DTN

Kill Mosquitos ha detto...

beh, adesso mi avete incuriosita...appena trovo una sera libera (forse l'estate prossima...) lo guarderò e vi saprò dire!