martedì 3 febbraio 2009

Guantanamera, guajira guantanamera!

di Mr. Wolf

Due settimane fa scrissi per forza di cose di Obama, l’evento che cadeva proprio nel giorno del mio scrivere (o forse il contrario..) era troppo importante per poter parlare d’altro ed essere preso in considerazione. Ne scrissi dando sfogo anche ai miei intimi desideri che qualcosa di meglio potesse accadere su questa terra, sperando che un po’ della Speranza Universale partorita dalle folle osannanti in tutto il mondo mi pervadesse. Ora, dopo quell’orgia di speranza fede e carità, torno a parlarne un po’ più lucidamente, per constatare che la percezione che le masse hanno dei fenomeni è molto spesso slegata dalla realtà: soprattutto se le masse sono nostrane e chi le informa recita in verità, guardando alla figura carismatica del neo-presidente americano, un “vorrei ma non posso”.

Ovviamente per parlare di economia è presto, non c’è stato il tempo materiale per prendere dei provvedimenti importanti, e il presidente è riuscito per ora solo a far approvare dalla Camera uno stanziamento da 815 miliardi di dollari; solo, direte voi? Sì, solo, perché praticamente li aveva già in mano, si sapeva da prima del suo insediamento e così sarebbe stato per un eventuale presidente McCain, ma non è ancora stato deciso come spenderne uno, di quei dollari.
Quindi passerei a ciò che ci può riguardare più da vicino, cioè la politica estera; partendo da dentro gli USA.
Il primo atto ufficiale del presidente è stato firmare la delibera di chiusura della prigione di Guantanamo, e non si poteva aspettare nulla di diverso visto che era stato ampiamente annunciato, e il non farlo probabilmente avrebbe bruciato in un attimo tutto il sostegno e la fiducia su cui ora veleggia. Di non secondaria importanza la firma è stata a costo zero.

Ma c’è un però, anzi ce ne sono parecchi, uno per ogni ospite di Guantanamo.
La chiusura della prigione, che per inciso mette giustamente fine ad un’aberrazione giuridica mostruosa, prevede ovviamente la diversa destinazione dei 250 detenuti che ospita e pare chiaro che l’intenzione non sia quella di rilasciarli sul suolo americano, trattandosi in fin dei conti di sospetti terroristi, e dico giustamente sospetti dato che una buona parte di essi non è mai stata formalmente accusata di nulla; ma dove li vogliamo mandare? A casa loro? No, mi spiace, non si può fare, a casa loro spesso non li vogliono, e quelli che li rivogliono li aspettano a braccia aperte per ottenere informazioni, diciamo anche con l’uso della tortura, e di certo Obama questo non lo può avallare. Oppure li aspettano perché tornino a fare il “mestiere” che facevano prima, perché non sono mica tutte vittime innocenti: emblematico il caso di Said Al-Shiri, rilasciato e tornato in Arabia Saudita e lì sparito; riemerso dalle sabbie dello Yemen è diventato un capo di Al Qaeda nonché mente di un attentato all’ambasciata americana dello stesso stato. L’opinione pubblica a stelle e strisce, pur approvando il gesto ora però chiede soluzioni concrete e sicure prima che un solo detenuto venga liberato.

L’Unione Europea per bocca di Javier Solana ha dichiarato che il problema è “tutto americano” ma che se serve “proverà a dare il suo aiuto”, elegante diplomatismo per “e mo’ so’ cazzi vostri!” Alcuni stati si sono proposti singolarmente per ospitare gli orfani di Guantanamo, come la Svizzera (avranno trovato la maniera di farci dei soldi?) o la Gran Bretagna e forse anche la Germania, ma davvero c’è chi sarebbe disposto a lasciare circolare liberamente sul proprio territorio questi potenziali terroristi, magari in uno stato ormai senza frontiere all’interno della Comunità Europea? L’unica temibile incognita sul suolo europeo potrebbe essere la Francia, conoscendone gli abitanti, ma penso che con Sarkozy, fatto salvo qualche ingerenza della sua consorte dalla mente cristallina, non sia tipo da fare certe fesserie.

Tralasciando l’ironia sui francesi che non riesco, perdonatemi, quasi mai a limitare, noto che anche in questo caso, come per la maggior parte di ciò che era nel suo programma, Obama pare difettare di pragmatismo e sperando di essere smentito al più presto chiuderò alla maniera Europea con un bel: presidente, proverò a darle il mio aiuto!

Mr.Wolf

5 commenti:

Anonimo ha detto...

trovare soluzioni e soprattutto renderle pratiche/praticabili,come evidenzia l'ironico mister wolf ,è drammaticamente difficile.
certo criticare ,criticare distruggere è molto più semplice.risolvere no.
un provocatorio parallelismo :anche lo psiconano ha promesso meno tasse........sì,le ha tolte da una parte per crearne di nuove,o meglio creando nuovi costi a carico del contribuente.
cambiare una gomma bucata in una macchina in corsa è decisamente arduo.
caro Obama,come ho già detto più volte ,su di te ci sono purtroppo ,troppe aspettative.........comunque auguri di cuore e tieni conto di un dettaglio non trascurabile:su di te convergono simpatie come quasi nessun altro ad oggi è riuscito a catalizzare.
anche solo,per questo complimenti.

Anonimo ha detto...

Caro Mr Wolf
direi che sono in pieno disaccordo con te su tutta la linea.
Che Obama non avrà vita facile, è chiaro ai più.
Che a oggi non abbia fatto niente di concreto mi sembra un po' eccessivo.
Lasciamo perdere l'ambito economico, anche se forse, è l'unico ad aver fatto qualcosa o almeno a provarci.
Per quanto riguarda Guantanamo, è evidente che i problemi da risolvere siano tanti.
Resta però la premessa: Guantanamo è una violazione dei diritti umani e non poteva continuare ad esistere.
Troppo facile nascondersi dietro al dito dei problemi che potrebbero forse magari può darsi esserci se.
Intanto Obama qualcosa ha fatto.
Se poi la tua vuole essere una provocazione su quanto a noi italiani piaccia saltare sul carro del vincitore, accetto la provocazione.
Se invece la tua vuole essere una critica a quello che Obama ha fatto o non ha fatto dal giorno dell'insediamento, beh...

Anonimo ha detto...

Ma certo che era una cosa che andava fatta! Ho anche inciso che "mette giustamente fine ad un’aberrazione giuridica mostruosa", mi sembrava chiaro; i miei dubbi sono piuttosto sul metodo: da quanto tempo è chiaro questo punto ad Obama ancora prima che al mondo? Quanti mesi sono passati da quando Obama ha trascinato le folle annunciando la fine della politica Bush con questo coup du teatre? Nei tre atti legislativi firmati per la chiusura del carcere c'è solo un'indicazione sulla creazione di una task force sulla gestione dei processi e della sorte degli "ospiti", ma nessuno nel nuovo governo è riuscito a rispondere alla domanda: che fine fanno i detenuti? A me sembra più distruttivo questo imbarazzante silenzio che la mia ironia nel notarlo.
Poi se si vuole tirare in ballo berlusca per un improbabile confronto mi sembra che si faccia più il favore al nano a fare certi paragoni che un dispetto a me.
Cmq il concetto era in soldoni: ti prepari per un anno e questo è di sicuro il primo punto che verrà discusso, e una volta arrivati al dunque non sai rispondere alla domanda più ovvia e intelligente che ti possono fare? Tra l'altro incentrata sull'unico vero problema da risolvere per la chiusura del carcere... E' questo che mi lascia perplesso, la mancanza di pragmatismo, in un momento in cui il pragmatismo deve farla da padrone, e me lo aspetto soprattutto da uno che ha "Yes we can" come slogan, e grazie a Dio non è un Veltroni.

Mr.Wolf

Anonimo ha detto...

Caro Mr Wolf

mi sa che, in realtà, il buon e bell'Obama è molto più pragmatico di me e di te messi insieme.
La chiusura di Guantanamo era un atto dovuto, e infatti è stato fatto.
Ma penso che, sull'agenda delle sue priorità non fosse esattamente al primo posto.
In fondo, per quanto nero e fumatore, è sempre il presidente degli Stati Uniti e come tale deve pensare prima all'economia, non solo per i suoi milioni di elettori ma perchè, se l'economia non si rimette a girare, le grandi imprese, che sono sempre quelle che danno soldi alla politica, lo mollano.
I confronti con lo psiconano purtroppo sono inevitabili e quelli con Veltroni anche; in fondo, ognuno a modo suo, si sono definiti l'Obama italiano - per la precisione Silvio ha definito Obama il Berlusconi americano

Kill Mosquitos ha detto...

w lo psiconano
w veltroni
w rosi bindi!

...l'avete vista a porta a porta lunedì? ha detto un paio di cose verso l'una sullla magistatura e i suoi quasi attivi...bavagli..