giovedì 18 settembre 2008

Disquisizione sulle alici



da Wikipedia:
La famiglia Engraulidae, volgarmente note come alici o acciughe, comprende 142 specie di pesci d'acqua dolce e salata, appartenenti all'ordine Clupeiformes.
Sono pesci diffusissimi nel Baltico, nel Mare del Nord, nella Manica, sulle coste europee occidentali fino al Golfo di Biscaglia ed alle Canarie, nel Mediterraneo fino al Mar Nero, nell'Oceano Pacifico, lungo le coste cinesi, dell'Australia e della Nuova Zelanda.Ha colore verde azzurrognolo sul dorso, argenteo sul ventre ed una lunghezza massima di 15 cm. I giovani vengono chiamati bianchetti. Le acciughe si distinguono dalle sardine, con le quali condividono pressoché le stesse dimensioni e quasi le stesse abitudini, per il profilo del capo (la mascella inferiore è più breve della superiore) e per la linea mediana ventrale (liscia e smussata mentre nella sardina è tagliente e dentellata).Oggetto negli ultimi decenni di pesca intensiva, le acciughe sono apprezzate come alimento fin dall'antichità, poiché si conservano molto bene in salamoia e sono quindi facilmente commerciabili.Il termine dialettale italiano di acciuga, "alice", deriva probabilmente da una salsa (simile alla nostra Pasta d'acciughe) preparata dalle popolazione celtiche nel nord Italia, con le acciughe e alcuni pesci del genere Alosa, chiamata Allec.
Gli stessi Romani preparavano una salsa a base di interiora e di teste di pesce in salamoia, il famoso garum, dove uno degli ingredienti erano sicuramente le acciughe"


ebbene si, miei cari, oggi vorrei spezzare una lancia a favore di questo pesce,

presente sulle tavole degli italiani da sempre sotto varie forme

fritte
impanate
sottolio
marinate

mi ricordano i tempi in cui la nonna (almeno la mia..) passava ore a pulirle
togliendone la lisca
la testa
e aprendole a metà
e ce li propinava ogni santo venerdì, dopo scuola
perchè la carne di venerdì... è tabù!

Le ho ritrovate in diversi posti
con delle variazioni rispetto alla ricetta originale
- parlo sempre di quelle fritte, le mie preferite -
ma sempre buone.

ma se son buone, perchè vengono considerate un pesce di seconda categoria?
cos'anno, di meno, di una spigola
di una ricciola, del sarago?
perchè il mare ne è pieno, forse?

probabilmente si.
Le cose che ci sono in abbondanza, hanno meno valore.

però, se le alici piacciono,
quindi diventa una questione di gusto e non di 'rarita',
perchè declassarle??

il perchè di questo post?
perchè nlla cena di ieri sera non facevano una bella figura
e trasportando il concetto nella vita di tutti i giorni...

Comunque, vi lascio il solito presente: De Andrè che parla di...acciughe!
buon ascolto!

KM Anchoves fan



3 commenti:

Anonimo ha detto...

info di servizio (e scusate se faccio il saputello):
ho scoperto che nel processo di catena alimentare del mare ('pesce grosso mangia pesce piccolo') avviene un fenomeno biochimico (magnificazione biologica) per cui nel pesce grosso si concentrano tutte le sostanze inquinanti provenienti dai 'gradini' inferiori.
per esempio in un tonno c'è la quantità di mercurio contenuto in una tonnellata (!!!) di microorganismi marini.
La morale è: più piccolo è meglio è !

..vaglielo a spiegare alle signore...

cmq viva le anciùe fritte, come si dice a zena!

pippo pitagorico

Anonimo ha detto...

ehi g!!
come stai cara???
io sono tornata nel mondo dei vivi, come va il lavoro? La cucina nuova? News?? Fatti sentire e...non dimenticare che io ti aspetto qui ;)
un bacione
B

Anonimo ha detto...

difficili da cucinare i microorganismi marini... meglio il tonno, anche dopato.
questo tuo post è degno di cookingmama. avrai presto una citazione e qualche bella ricettina "aliciosa".
'notte, CookingMama