lunedì 23 giugno 2008

Oggi va così

"A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'é una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'é che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto tra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d'accordo, allora buonanotte, 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto, fran. Non si capisce
È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto.

Quando cade un quadro.

Quando ti svegli un mattino, e non la ami più.

Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra.

Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui.

Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio."


da Novecento, Alessandro Baricco

Ci penso spesso. è un caso? oppure no?

KM

8 commenti:

Anonimo ha detto...

riferendomi alla nota dellle frasi celebri:
ho avuto la fortuna di leggere "il soldato nella neve" ed il canto dell'urogallo,scritti entrambi da mario rigoni stern.
consiglio a tutti di leggerli,in particolare il primo.
sono eccezionali teatimonianze della nostra storia e di cosa sia stata la vita in guerra.
ho avuto la fortuna di avere parenti che mi hanno dettagliato e narrato la vita vissuta ai tempi delle guerre,grande e seconda.
per le nuove generazioni questo non è così scontato e ritengo che la memoria di questi eventi non debba assolutamente essere dimenticata o peggio ignorata.
scusate se azzecca poco col blog .


1600

Anonimo ha detto...

ciao g

se proprio devi pensare di essere vecchia, allora pensa a 4 anni fa, a Lendinuso, io e te in macchina a immaginarci di fare partenze con freno a mano per salire la salita della mia casa al lago....ogni tanto mi guardo indietro, ogni tanto piango, ogni tanto rido, guardo quello che ho ora, che persona sono...in ogni caso e comunque vada mi piace pensare che se un domani ci andrá, ci potremo sempre incontrare e provare a fare quella salita del lago...con o senza denti...come ai vecchi tempi
b

Kill Mosquitos ha detto...

..madonna...sono già passati 4 anni?di già?
quante cose hai cambiato nella tua vita da allora.
io mi ricordo le lacrime agli occhi quando immaginavamo quella scena...sdentate, zoppicanti, frizione a palla su quella cavolo di salita pendenza 80%!
che ridere...la faremo prima o poi...e magari ci sarà Friedrick, adulto, a filmarci!

Anonimo ha detto...

la mia ultima estate da single, come se avessi saputo che sarebbe stata l´ultima e me la sono goduta alla grande, due sole splendide settimane da single spensierata ;))
lo sai che il mio monello ha messo due dentini??!!
E Frederik dovrá sapere che se lui esiste deve ringraziare quella pazza sdentata ex bionda?

ps: arriviamo venerdí e resteró due settimane al lago...ci sentiamo vero?!

Anonimo ha detto...

ehhhh...sì! quando la mia nana preferita (nonchè malefica)cita baricco...è sempre un momento bello!...dai ti violento un po' il blog: visto che io non ci penso nemmeno a farne uno mio...il prossimo post "citazioni di baricco" potresti mettere quel pezzo sui fiumi, che chissà perchè è inspiegabile...eppure tutti i fiumi per arrivare al mare compiono un tragitto pari a pi greco...(lo trovi in city)
elì babà

Kill Mosquitos ha detto...

mi sono accorta di aver scritto male il nome di Frederik...imparerò!
e certo che glielo diremo, vuoi mettere?
ci vediamo sicuramente..mi prendo un giorno e vengo su..magari mi porto dietro anche miss minci...

Kill Mosquitos ha detto...

ricevuto...lo cercherò...dato che City è uno dei pochi di Baricco che non ho letto...

Anonimo ha detto...

(...) anche se mi sforzo, mi viene solo in mente quella storia dei fiumi, se proprio voglio trovare qualcosa che mi faccia digerire tutta questa faccenda, finisco per pensare ai fiumi, e al fatto che si son messi lì a studiarli perchè giustamente non gli tornava 'sta storia che un fiume, dovendo arrivare al mare, ci metta tutto quel tempo, cioè scelga, deliberatamente, di fare un sacco di curve, invece di puntare dritto allo scopo, devi ammettere che c'è qualcosa di assurdo, ed è esattamente quello che pensarono anche loro, c'è qualcosa di assurdo in tutte quelle curve, e così si son messi a studiare la faccenda e quello che hanno scoperto alla fine, c'è da non crederci, è che qualsiasi fiume, proprio qualsiasi fiume, prima di arrivare al mare fa esattamente una strada tre volte più lunga di quella che farebbe se andasse dritto, sbalorditivo se ci pensi, ci mette tre volte tanto quello che sarebbe necessario, e tutto a furia di curve, appunto, solo con questo stratagemma delle curve, e non questo fiume o quello, ma tutti i fiumi, come se fosse una cosa obbligatoria, una specie di regola uguale per tutti, che è una cosa da non credere, veramente, pazzesca, ma è quello che hanno scoperto con scientifica sicurezza a forza di studiare i fiumi, tutti i fiumi, hanno scoperto che non sono matti, è la loro natura di fiumi che li obbliga a quel girovagare continuo, e perfino esatto, tanto che tutti, e dico tutti, alla fine, navigano per una strada tre volte più lunga del necessario, anzi per essere esatti, tre volte virgola quattordici, giuro, il famoso pi greco, non ci volevo credere, in effetti, ma pare che sia proprio così, devi prendere la loro distanza dal mare, moltiplicarla per pi greco e hai la lunghezza della strada che effettivamente fanno, il che, ho pensato, è una gran figata, perchè, ho pensato, c'è una regola per loro vuoi che non ci sia per noi, voglio dire, il meno che ti puoi aspettare è che anche per noi sia più o meno lo stesso, e che tutto questo sbandare da una parte e dall'altra, come se fossimo matti, o peggio smarriti, in realtà è il nostro modo di andare diritti, modo scientificamente esatto, e per così dire già preordinato, benchè indubbiamente simile a una sequenza disordinata di errori, o ripensamenti, ma solo in apparenza perchè in realtà è semplicemente il nostro modo di andare dove dobbiamo andare, il modo che è specificatamente nostro, la nostra natura, per così dire, cosa volevo dire?, quella storia dei fiumi, si, è una storia che se ci pensi è rassicurante, tanto che ho deciso di crederci (...)
elì babà (ho deciso di metterlo io...)