mercoledì 17 dicembre 2008

La rubrica di Ele

Buongiorno a tutti,

oggi son 'quasi' in vacanza.
Meno male
stavo per scoppiare!

Novità blog: da oggi parte la rubrica di Ele
ovvero recensioni su libri da lei letti.

Mi sembra molto interessante,
e lei è molto brava.

Vorrei che questo blog diventasse il nostro piccolo mondo
in cui si dibatte liberamente di politica, libri, film, di quello che succede all'estero, etc etc

Presto partiranno nuove rubriche: si attendono volontari!

Grazie mille a Ele, per la sua disponibilità!

Buona lettura!

KM

Uomini che odiano le donne
Marsilio Editore


Invidio un po’ chi comincerà a leggerlo solo adesso perché, dopo aver letto anche il secondo episodio (La ragazza che giocava con il fuoco), non dovrà aspettare molto l’uscita in libreria del terzo e – sigh – ultimo episodio della trilogia di Millennium.

Uomini che odiano le donne è un tomone di oltre 600 pagine eppure, superate forse con un po’ di fatica le prime cinquanta-sessanta pagine, non si riesce a smettere di leggerlo.
E’ uno di quei libri che, chissà perché, non ti danno tregua fino a quando non arrivi alla fine e quando arrivi alla fine già ti mancano.


Un libro stronzo, insomma!

Altrettanto avvincente - e altrettante 700 pagine – è il secondo episodio, La ragazza che giocava con il fuoco, che prosegue le avventure di Mikael Blomkvist e di Lisbeth Salander sulle tracce dei nuovi movimenti neo-nazisti svedesi e dei maghi/criminali della finanza mondiale.
Parallelamente, si sviluppano e si intrecciano le vicende personali dei due protagonisti – giornalista affermato in crisi professionale e di identità lui, ragazza con forti problemi di adattamento e dall’intelligenza incredibile e diversa lei.

La vicenda di Uomini che odiano le donne si sviluppa da uno spunto apparentemente banale; Mikael Blomkvist, giornalista di successo deve allontanarsi dalla guida della rivista Millennium, creatura sua e dell’amica/amante/capo/collaboratrice.
La rivista, specializzata in inchieste scomode sul mondo degli affari e dell’imprenditoria, inciampa in una fonte falsa e inaffidabile e, quando Blomkvist sembra ormai pronto a un periodo sabbatico lontano dalle luci della ribalta, riceve uno strano incarico da parte di un notissimo imprenditore svedese – scrivere la storia della sua famiglia.
Scavando nel passato della famiglia Vanger, Blomkvist si imbatte però in una serie di vicende umane e personali che, riportando alla luce un episodio terribile del passato recente, aprono gli occhi a Blomkvist sul vero obiettivo del vecchio Vanger.
Sul punto di lasciare tutto e di godersi, finalmente, il suo anno di riposo, Blomkvist si trova però affiancato da una strana ragazza dall’apparenza inquietante che, mettendo al servizio dell’affascinante giornalista la sua intelligenza diversa e le sue abilità di hacker, conduce alla più inaspettata delle conclusioni la storia della famiglia Vanger e il destino di Millennium.

Stieg Larsson, l’autore della trilogia di Millennium, è morto poche ore dopo aver consegnato all’editore il suo progetto e i primi tre episodi di quella che avrebbe dovuto essere una storia in dieci puntate.
La leggenda vuole che sia morto di infarto per aver fatto le scale di corsa con troppa foga per la gioia di aver trovato un editore interessato al suo progetto.

Che sia andata così o meno, non lo sappiamo – quello che sappiamo, o almeno quello che so io, è che ci sarà sempre un po’ di rimpianto per quei sette episodi che sono rimasti nella penna di Larsson.

Uomini che odiano le donne è il libro giusto per avvicinarsi al Natale.
Non tanto e non solo perché il paesaggio imbiancato del nord della Svezia evoca la magia del Natale nel nord Europa.
E non tanto e non solo perché la splendida Stoccolma descritta da Larsson ce la immaginiamo buia come è buio l’inverno del Nord e illuminata come lo sono le città più belle in questo periodo dell’anno.

Uomini che odiano le donne è il libro giusto per avvicinarsi al Natale perché manca poco al 19 gennaio.
E il 19 gennaio esce il terzo episodio della trilogia di Millennium.
Poco più di un mese.
Il periodo giusto per divorarsi i primi due episodi e aspettare con ansia l’uscita di…
Poi ci resterà solo la nostalgia di Larsson.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Qualcuno l'ha letto?

Anonimo ha detto...

titolo inquietante !!!
anche non sapendo di che parla, secondo me catalizza di certo l'attenzione femminile mentre ai maschietti non fa certo venire la voglia di leggerlo..ma ora sappiamo di che parla quindi..
ma si parla di 2 libri o di 2 'episodi' dello stesso libro ?!?

pippus redivivo

Anonimo ha detto...

io lo sto vedendo in libreria da un po'. mi avvicino ogni volta, ogni volta leggo il risvolto di copertina, soppeso il libro un po', poi lo rimetto al suo posto non convinta fino in fondo. però la ele è stata brava e forse lo leggerò. a proposito, ma il commissario che fine ha fatto? non torna più dalle nostre parti? è forse inguaiato in qualche casino? commissario, where are you?

p.s. ciao pippus tutto bene? un bacio da Cooking

Anonimo ha detto...

La domanda del redivivo apre un interessante capitolo.
Premetto che Uomini che Odiano le Donne è il titolo del primo libro, a cui ha già fatto seguito il secondo (La ragazza che giocava con il fuoco), stesso editore, stesso nr di pagine e stessa suspence

Veniamo al punto, il titolo (Uomini che odiano le donne) è uno dei punti caldi della storia di Larsson.
Nonostante, infatti, si sia nella democraticissima Svezia, la compagna mai sposata di Larsson, non ha alcun diritto sull'eredità e sulle sorti editoriali del compagno di una vita.
Lasciando perdere la pur cospicua eredità, alla quale dichiara di non essere interessata, la donna sta lottando contro quel che resta della famiglia di Larsson: padre e fratello, due uomini - appunto - che odiano le donne e che stanno speculando sull'eredità del figlio/fratello.
Uno dei punti di contesa è proprio il titolo del libro, che Larsson ha fortemente voluto Uomini che odiano le Donne (ovviamente in svedese...) e che, su pressione dell'editore americano, è stato modificato in The Girl with the Dragon tattoo.

e qui potremmo aprire un lungo dibattito sui diritti delle coppie di fatto ... ma non è all'ordine del giorno

Anonimo ha detto...

rispondo anche a cooking mama
Il commissario è impegnato con la promozione del libro... a gennaio ci saranno due eventi a Milano (una mostra fotografica e una presentazione) e saranno sicuramente pubblicizzati in questa rubrica.
Intanto, se vuoi aggiornamenti, su facebook c'è il gruppo "Amici del Commissario Micuzzi"!

Kill Mosquitos ha detto...

che fantastico sdoppiamento..:-)

coppie di fatto..tema interessante da proporre prossimamente...

Anonimo ha detto...

salve a tutti e grazie a Ele per la recensione.
I miei 2 cents .. il primo libro l'ho letto d'un fiato e l'ho trovato molto avvincente e originale. Il secondo mi ha francamente deluso...molto ripetitivo e meno originale...non l'ho neanche finito..
Per natale, se vi piacciono i romanzi criminali ben fatti, molto natalizi indeed..., vi consiglio caldamente Massimo Carlotto e il suo 'Alligatore' www.ibs.it/code/9788876417955/carlotto-massimo/alligatore.html
Tostissimo noir sardagnolo con pochi fronzoli e molta sostanza.
Un grande inzomma.
L de Londres

Anonimo ha detto...

Sono "un po' d'accordo" con L de Londres; come storia, il secondo episodio è forse meno buono del primo.
Restano i personaggi, fantastici e la capacità di Larsson di tenere il lettore incollato al libro - almeno, per me è stato così.
Per quanto riguarda Carlotto, non lo ho mai letto e mi ripropongo di metterlo sul comodino per le vacanze di Natale - magari per la prima recensione del 2009.

Anonimo ha detto...

grazie Ele, ora mi si chiude il cerchio sulla storia del titolo e la trama del libro.
avendo gironzolato qualche libreria da queste parti, la mia personale esperienza mi dice che - in coerenza con il cambio di titolo dell'editore americano (orrore!) - qua gli scaffali sono ricolmi di patricia cornwell, clive clusser,dan brown, j.k. rowling, ken follet, wilbur smith..e una vera MONTAGNA di libri cosiddetti 'fantasy'..che vuol dire non lo so..
A prima vista la classifica di vendite di feltrinelli, per quel che può valere, mi pare decisamente più varia negli autori, titoli e 'temi' trattati. e a quanto ci hanno sempre detto noi in italia saremmo 'cattivi' lettori. ora credo che forse ciò vale riguardo la quantità, sulla qualità forse si legge 'meglio' da noi?
o almeno così ora pare a me, anche se è arbitrario che dica io cosa è 'meglio', lo so.
L da Londres, anche lì e più o meno così o no ?

Anonimo ha detto...

ah scusate..
era pippus da Aotearoa

Kill Mosquitos ha detto...

cosa sentono le mie orecchie!!
un commento positivo da pippo su questo popolo di emme?
allora i miracoli esistono!!:-)

a parte gli scherzi, in effetti se noi imparassimo un pò ad essere civili, e meno intrallazzoni, saremo 'er mejo'..

comunque, sui libri l'avevo notato anch'io, ma non so se è un parametro utile, data la percentuale dei lettori, non so se ha rilevanza statistica..

Anonimo ha detto...

purtroppo temo che abbia ragione l'ammazzazanzare
La classifica Feltrinelli è una finestra su una fettina piccola piccola degli italiani.
In Italia si legge pochissimo e Feltrinelli rappresenta circa il 20% del mercato italiano dei lettori.
Tra l'altro chi compra in Feltrinelli, oltre che politicamente orientato (non vuole essere un giudizio ma un dato di fatto), è probabilmente anche un lettore più attento.
Lasciamo perdere Mondadori, però se si va nelle librerie di provincia possono succedere 2 cose:
il libraio amante del suo lavoro che ti consiglia qualcosa di particolare e il libraio imprenditore (ahia...) che sotto Natale pompa a mille l'ennesimo capolavoro di Bruno Vespa o di Forattini che, tra l'altro, avendo la copertina rigida sta molto bene nella libreria del salotto...

Nei paesi anglofoni probabilmente si legge di più, per cui è abbastanza inevitabile che i titoli in testa alle classifiche siano più "largo consumo".
D'altra parte, sono gli stessi paesi in cui quasi tutte le famiglie leggono un quotidiano (almeno la domenica) e da lì i tabloid.
Se sia meglio avere meno lettori ma più "di qualità" o tanti lettori che divorano libri di "basso livello" non lo so...
Passo la palla a chi nei paesi anglofoni ci sta