giovedì 30 aprile 2009
La rubrica di Ele
“Forse l’Italia non sarà mai un paese normale.
Forse è il paese in cui tutto diventa normale.”
Scrive Adriano Sofri nelle prime righe di La Notte che Pinelli
Sofri potrà piacere più o meno, potrà essere più o meno simpatico, però è difficile pensare che abbia torto quando il presidente del Consiglio ignora senza fare una piega:
- gli anatemi dell’opposizione – e passi…
- le critiche più o meno velate del Presidente della Camera – e già è più strano
- gli inviti del Presidente della Repubblica – ahi!
Ma vacilla, e con lui il suo governo, di fronte a una (l’ennesima) lettera della moglie.
Forse invidiosa della radiosa bellezza di Carlà e Doña Letizia, o forse stupita dal successo della meno ma altrettanto affascinante Micelle, o – più semplicemente – stufa di passare per fessa su tutti gli schermi nazionali, Donna Veronica è tornata allo scrittoio.
E lo ha fatto per ribadire, dal suo punto di vista privilegiato, la sua nausea per lo sfoggio di culi e tette sulle liste elettorali, e per la predilezione che il marito sembra dimostrare per la bella (?) Noemi, che lo chiama Papi.
All’umanissimo sfogo di moglie scocciata, Donna Veronica ha aggiunto uno squallido dettaglio: Silvio ha presenziato alla festa per il 18esimo compleanno della bella (?) Noemi, mentre ha disertato quella delle figlie, pur essendo stato ufficialmente invitato.
A questo punto, vi pongo la prima domanda: quanti di voi hanno invitato il proprio padre – o anche il proprio zio o fratello – alla propria festa di compleanno con un invito ufficiale?
Ma lasciamo perdere lo sfogo di una moglie che, per l’ennesima volta, si vede tradita e irrisa su tutti i tg nazionali; in fondo, diciamocelo pure, chi se ne frega!
Ben più interessante è stata la replica del marito premier!
Prima di tutto perché c’è stata: non c’era stata, viceversa, nessuna replica – quanto meno così convinta – quanto la stessa questione era stata posta da Fini che, quanto meno istituzionalmente, occupa un posto più importante e rappresentativo del talamo nuziale.
E poi perché la risposta è stata, più o meno: se ci sono giovani donne che hanno una o due lauree e sanno due o tre lingue, non vedo perché il fatto di aver fatto tv debba precludere loro l’accesso alla scena politica?
Da parte mia, due risposte, o meglio una risposta e una considerazione:
RISPOSTA
Perché ci sono giovani donne (o anche giovani uomini) che hanno una o due lauree, sanno due o tre lingue e, dopo e durante gli studi, si sono dedicati alla politica o, quanto meno, si sono impegnate in attività dove conta più la testa della tetta.
CONSIDERAZIONE
Per candidarsi alle Europee, servono due lauree, due o tre lingue ed è gradito l’aver mostrato tette e culo in tv o sui giornali.
Per fare il ministro, basta aver mostrato tette e culo in tv e sui giornali
P.S.
Non compriamo uno qualunque per fare qualunquismo
Giovanni Trapattoni
martedì 28 aprile 2009
gionate uggiose
Sembra di essere ad Ottobre..con l'energia di giugno.
Nulla praticamente.
Non abbiamo fatto la scorta di sole per sopravvivere a questo tempo!
Uff.
Bastaaaaa! Sennò torno in letargo.
comunque, scusate l'assenza ma in questi giorni sono alle prese con camera di commercio, iscrizioni registro imprese, dominio e email, certificazioni varie, contratti adsl, capire cosa e come scaricare, ogni quanto, e soprattutto...
farmi i conti!
non che non li abbia già fatti beninteso ma...è come quando fai i lavori a casa:
il preventivo è 100, il costo totale è a 150...
e nel frattempo, portare avanti quello che ho, i miei clienti di oggi.
miiiiiiiii ho già bisogno di un assistente!
volontari!??!;-)
buona giornata
e resistete!
KM
lunedì 27 aprile 2009
Lunedì Cinema
Dopo l'abbuffata pre-Oscar, è arrivato un periodo un po' spento sul fronte nuove uscite.
Celebriamo l'ultima performance - solo attoriale eh - di un monumento della storia del cinema...
Gran Torino
di Clint Eastwood
Non sarebbe male invecchiare come Clint Eastwood.
Regista di successo, attore di fama mondiale, invincibile anche in età avanzata.
E' difficile ricordare altre figure nella storia del cinema che abbiano lavorato come attori per 53 anni, registi per 37, che abbiano vinto due Oscar per la regia, altri due per miglior film, e che a 78 anni possano interpretare il ruolo da protagonista in un proprio film e sembrare più cattivi che mai.
C'è in effetti qualcosa di così iconico, così granitico nel personaggio di Eastwood che nel caso di Gran Torino questo si separa dalla specificità del materiale filmico e finisce per diventare il simbolo dei valori e delle sfide di un America che forse non è mai esistita, ma che è comunque affascinante da immaginare.
Non esiste infatti nulla di particolarmente "solidarizzante" nel personaggio che Eastwood interpreta in questa - almeno in parte - semplice storia di vita che si svolge all'interno di uno scorcio di periferia di Detroit alle prese con un cambiamento nella composizione etnica dei suoi abitanti.
Clint è Walt Kowalsky, uno scontroso e bigotto veterano della guerra in Corea che ha lavorato per tutta la vita come operaio in una fabbrica di automobili, e che ora trascorre il pensionamento ringhiando dal portico di casa ai vicini asiatici che stanno prendendo possesso del suo quartiere.
In realtà Walt ne ha per tutti: per i figli smidollati, per i nipoti irrispettosi, persino per il prete che celebra il funerale della moglie all'inizio del film, troppo giovane per curiosare nella sua vita.
L'amata Gran Torino d'epoca, custodita gelosamente in garage sotto un telo, è testimone della vecchia America in cui sono radicati il cuore e i valori di Walt, lontani anni luce dal presente in cui si vede costretto a vivere.
La svolta narrativa avviene quando la rissa tra i membtri di una gang e Thao (Bee Yang), il figlio teenager dei vicini vietnamiti, finisce per spostarsi all'interno della sua proprietà.
Walt esce armato di fucile e minaccia di fare fuoco, salvando Thao e diventando, insospettabilmente e involantariamente, una specie di eroe per la comunità orientale per cui prova tanto disprezzo.
Da qui, con una certa predicibilità nello svolgimento della trama, seguiamo Walt che si trasforma da vecchio burbero razzista a una versione più "soft" di vecchio burbero razzista, nel momento in cui inizia a riconoscere gli individui che si celano dietro i tratti etnici, e scopre che tutto sommato forse ha più da spartire con la famiglia dei vicini che con la propria.
Una storia non proprio esente dall'utilizzo di cliché piuttosto familiari, che viene salvata dall'esperienza di Eastwood grazie alla sua capacità di giocare con gli stereotipi, e soprattutto grazie alla sua più che godibile interpretazione unita a uno stile di regia classico e pulito.
Anche se parla di tensioni razziali, e anche se termina in modo estremamente melodrammatico, Gran Torino è più una commedia che un film drammatico (lo script dell'esordiente Nick Schenk lavora evidentemente in questa direzione), valorizzata dalle grandi performance del cast, composto in parte da attori non professionisti.
E poichè Eastwood ha annunciato che si tratta della sua ultima pellicola da attore, è seducente leggere in Waly Kowalsky una sorta di celebrazione della lunga galleria di personaggi interpretati nel corso della sua carriera, duri, burberi e spicci, che hanno contributo a renderlo un mito made in USA.
Non si tratta di una pellicola rivoluzionaria, e probabilmente è la più debole che il regista ha girato nell'ultimo paio di anni, ma è un film che si lascia guardare senza appesantire, perchè la consapevolezza di Eastwood è così acuta da permettergli di interpretare gli aspetti iconici della sua leggenda (dai ruoli nei film de L'inspettore Callaghan a Million Dollar Baby) senza narcisismo, e scavare nella parodia senza diventare ridicolo. Un film che gli appassionati di Eastwood apprezzeranno sicuramente, anche se forse più con il cuore che con la testa.
Voto: 6,5
Trailer
venerdì 24 aprile 2009
Friday song: I'm back!
very very funny!
l'altra sera con Miike son morta dalle risate:
abbiamo provato ad imitarlo!!
mi ci vedete?ah ah ah
Bellissimo!
Fate una prova
ehm, magari non in ufficio!
Buona giornata e buon week end!!
KM Com
p.s. dominio e email acquistato: si cominciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
mercoledì 22 aprile 2009
martedì 21 aprile 2009
Ultima puntata: Terracotta Army
Stamattina dura alzarsi!
dopo l'allenamento di m@#@! di ieri..
e vabbè, capita di essere fisicamente giù.
D'altronde, con i miei acciacchi....
DTN, dov'è il girello per la sabbia!??!?!
ormai faccio fatica a muovermi!
Anyway, torniamo all'ultima parte del mio viaggio in Cina.
Dopo aver visto le città di Shanghai, Nanjin e ZhouZhouang,
ci catapultiamo con un fantastico volo della Shanghai Airlines al centro della Cina,
a Xi-an (si pronuncia sci-an), per vedere il famoso esercito di terracotta!
Ho però prima dovuto superare una prova:
un fagiano che amichevolmente mi ha avvicinato e poi..
cercava di beccarmi il simpaticone!
Pure i faggiani mi ostacolano, oh.
Comunque, dopo aver visto le rovine (o la ricostruzione? in cina è quasi tutto ricostruito e quindi..finto!)
abbiamo preso una guida e siamo andati a vedere...the warriors!
Ed eccoli qua..
Magnifici.
Ogni volto è diverso dagli altri.
Ci sono generali, soldati semplici, arcieri (in piedi e seduti)
c'erano (ora non più..) i carri, e ci sono ancora i cavalli.
Che impressione..
Bellissimo.
L'imperatore ha creato l'esercito per difendersi una volta nell'aldilà dai nemici provenienti da Est (non mi ricordo perchè ma a quei tempi il nemico arrivava...da est!)
e seguendo il Feng Shui, aveva posizionato la sua tomba in modo che la testa fosse appoggiata sulla montagna, il suo guanciale, e i piedi verso il fiume.
Un pazzo.
Sono fatti benissimo, ed un tempo erano anche tutti colorati.
Appena vengono ortati in superficie però il colore svanisce.
Misteri della chimica.
Molti sono rotti, li stanno restaurando,
e molti altri (credo più di 4.000) sono ancora sottoterra.
Immensi.
e guardate l'intensita degli sguardi: cattivi, eh?
Finita l'interessante visita la nostra guida ci porta in un ristorantino a gestione familiare di alcuni suoi amici:
c'eravamo noi, chinese e basta.
Vero Chinese food...non male!
ma niente di particolare, non ci arrischiamo.
La giornata finisce, dopo un rigorossisimo e ridicolo massaggio thailandese,
nel quartiere musulmano (si, avete capito bene, musulmano: le cinesi portano il velo!!) della città.
Una moltitudine di colori, odori, cibi vari, oltre al consueto odioso traffico cinese.
Ci son tanti posti dove si può mangiare,
dove cucinano verdura e carne lì sul posto.
Molta roba alla brace e fritta: potete immaginare le condizioni dell'olio..
in barba a tutte le regole sanitarie!!
Ci fermiamo a mangiare nel posto più ''pulito'' che incontriamo, dove la carne viene scelta e cotta sulla brace in mezzo alla strada.
Prego notare il tavolo..pulito, eh?
Alla fine, nonostante le doti linguistiche di Veve,
ci portano una carne immersa nel peperoncino!
Impossibile deglutire..bocca in fiamme
ce la facciamo cambiare.
La serata finisce con una passeggiata nella via principale,
e il giorno dopo un giro per la città e nella moschea principale del quartiere islamico dove eravamo stati la sera prima.
E nei miei giri,
guardate un pò cosa ho trovato:
ve lo avevo promesso, no?
E per oggi finiamo qui..
alla prossima puntata per le riflessioni finali!
Buona giornata!
KM still chinese
venerdì 17 aprile 2009
Eccomiiiiiiiiiiii
ma dopo la stazione, vissuto 3 giorni a Nanjin, belli intensi.
oggi edizione speciale senza musica!
Ricomincio da dove siamo rimasti, e quindi dall'8 aprile.
Innanzitutto ve la faccio vedere
...uno scorcio intendo..
Belli intensi perchè?
Guardate qua: voi avreste capito?
...solo l'ultimo giorno sono riuscita a non perdermi nei sottopassi
(ad un certo punto avrei voluto gettare molliche di pane come pollicino, ma poi ho pensato che i cinesi le avrebbero mangiate.. :-S)
la città mi ha assorbito abbastanza, come gli ideogrammi!
E' sbalorditivo vedere come questi cinesi,
nel traffic jam quotidiano,
che sia a piedi, in bici, in motorino (elettrici molti, bravi chinese!), in macchina, hanno questo bisogno smisurato di riempire gli spazi.
Ovunque.
Tu cammini, ed i silenziosissimi motorini elettrici, sul marciapiede, ti suonano
perchè vogliono strada.
sul marciapiede.
quando si attraversa,
per i pedoni è una prova di abilità:
come schivare le macchine, i motorini, le bici che ti arrivano ad un centimentro dalle gambe, perchè non sia mai lasciare mezzo metro tra la persona e il mezzo.
Siamo in tanti, non c'è spazio,
occupiamo tutto!
e poi...
aria irrespirabile
inquinamento acustico
inquinamento luminoso
puzze varie di cibi alquanto improbabili.
insomma, un disastro!
La giornata finisce invece benissimo con una visita ad una pagoda cittadina,
il Jinghai Temple
Gli altri 2 giorni a Nanjin, caratterizzati da:
visita della città con particolare attenzione a bici supercariche (altro che cinesi e carrelli in paolo sarpi),
impalcature di 10 piani di bambu
e fili della luce aggrovigliati
cena al teppanyaki, con questo tizio che ci
cucinava in diretta ciò che avevamo ordinato.
Abbuffata e poi, parrucchiere di nuovo!
alle 10 di sera..
poi gli altri giorni a Nanjing passano tra visite a pagode varie,
nella periferia della città,
e giri al Tempio di Confucio,
una zona molto carina, anche se un pò turistica,
dove per la prima volta mi sono cimentata da sola nelle negoziazioni 'gestuali'.
Vi lascio con questa foto,
un tempio sulla Purple Mountain...
si si..sono arrivata fin lassù, 9 piani tutta una tirata!
a dimenticavo...
vi dicevo che mi sentivo diva, no?
Ho dovuto fare una foto con tutti questi chinese..
e guardate lì come uno di loro si gira per guardare..
che figa!;-)
baci va, vado a lavorare!
Il prossimo post, Xi-an e the Terracotta warriors!
Buon venerdì!
KM energy
martedì 7 aprile 2009
la stazione..in Cina!
e quando si spostano...ecco cosa succede:
non vedete bene?!?!?
la mia espressione non rende?!?!?!
ecco a voi...e qui..capite di cosa stiamo parlando...
migliaia e migliaia di persone
che si muovono
mangiano
ruttano
e sputano (ma questo alla prossima puntata..)
i treni pero' sono puliti..anche in seconda.
e puntualissimi!
hanno tutto un sistema strano di cancelli,
tipo aeroporto,
e il controllo del biglietto avviene in piu' punti.
Sono rimasta veramente basita dalle contraddizioni di questo posto
cosi' proiettato verso il futuro per alcune cose
e cosi' antico per altre.
provero' a raccontarvele,
ma alla fine di questa esperienza.
Il viaggio l'ho trascorso cercando di comunicare con una bambina di 5/6 anni
volevamo semplicemente dirci il nome..
ma non ce l'abbiamo fatta.
Purtroppo comunicare qui e' davvero impossibile e limitante.
Alla fine e' intervenuta la Veve, che ha svelato sia i nomi sia il perche' quella bambina rimanesse a fissarmi a distanza ravvicinata (3 cm dalla mia faccia..):
gli piacevano i miei capelli e gli occhi.
Non sono abituati!
...mi trasferiro' qui va..
per il mio ego!!
Poi, direte voi, non capendomi non posso essere rompic@#zo come al solito!:)
Comunque, il treno ci ha portati a Nanjin (Nanchino),
una 'cittadina' di piu' o meno 7 milioni di abitanti,
capitale imperiale nel passato,
a 2 ore circa di treno da Shanghai.
Arriviamo al Crowne Plaza, in centro, al 54esimo piano.
si...54esimo.
L'ascensore e' fighissimo: ci mette pochissimo!
peccato he le orecchie sembrano esplodere e lo stomaco saluta le orecchie ma tant'e'!
Emozionata dal 54esimo piano,
decido di andare in terrazza..
e li'...uau!
Mi dispiace che non si veda bene ma..
vi assicuro
uno spettacolo meraviglioso.
e cosi', finisce la mia serata,
aspettando di fare la turista
e vedermi un po' questa citta' piu' "Cina" di Shanghai..
KM tai
lunedì 6 aprile 2009
Zhouzhuang
ad un'oretta di macchina da Shanghai, la venezia cinese!
molto molto carina...e ci son pure una specie di gondole, le vedete qui:
molto bello.
e rispetto a Shanghai, si vede un po' piu' di Cina:
ristoranti con acquari con pesci di fiume che ti ammazzano li',
puzze varie,
gente che ti guarda..
ebbene si, le cape gialle sono molto...ehm ricercate!
e poi con gli occhi chiari...
ti fermano e voglion fare le foto con te!
morale: vuoi sentirti un po' diva??
vieni in cina!
ve ne lascio un'altra di questo splendido paesino..
e passiamo alle cose strane...
le impalcature dei palazzi in costruzione fatte con i bamboo
i bambinetti col culetto di fuori (facile cambiarli..non sono ancora riuscita a fare una foto ma..abbiate pazienza!)
i pedoni che non hanno valore
le macchine che arrivano ad un centimetro dalle altre finche' non cominciano a strombazzare
automobilisti che si prendono a botte
count down ai semafori, sia pedonali che per auto,
i panni stesi cosi', con bastoni di bamboo, in mezzo alla strada...
vi lascio va, a domani del mio viaggetto in treno da Shanghai a Nanchino...
solo l'ultima: geo beata dopo quintali di Sushi e rolls, e prima del Blues & House Jazz bar!
baciiiiiii
KM occhi a mandorla
p.s. ciao Snale!
domenica 5 aprile 2009
Wellcome to China!
diluvio universale.
I cinesi sapevano del mio arrivo?
chissa'...
comunque, viaggio di 11 ore e mezza estenuante:
non funzionavano neppure i film!!
e che diamine oh...volevo farmi una sparata di 3/4 e invece..
ho chiacchierato con un ragazzo di Suzhou.
comunque, sballata dal fuso,
e non avendo chiuso occhio per tutto il viaggio,
arrivo a casa della Veve, colazione, doccetta e via si parte!!
dopo aver ringraziato Buddha per essere arrivata sana e salva dall'aeroporto.
L'esperienza di guida cinese?
ve lo raccontero' in un post ad hoc...perche' lo merita.
C'erto che lo skyline dal salotto di casa mi ha fatto dimenticare la stanchezza...
Dicevamo, dopo essermi un attimo ripresa si parte per il primo acquisto della giornata: una 'camera' al tech center.
una negoziazione estenuante
800 RMB
e mi son portata a casa un'ottima Olympus con cui mi dilettero' a far foto, e la scheda di memoria pagata ben 3 euro..:-)
Ma evento super rilevante della giornata e' stato il parrucchiere
Voi direte: vai a Shanghai per andare dal parrucchiere?!?!?!?
ragazzi, un'esperienza da provare...
una piega dura circa un'ora e mezza.
ebbene si, avete letto bene: 1 ora e mezza!
si comincia col te: te ne offrono un bicchiere.
ti accomodi sulla sedia e cominciano a lavarti i capelli.
...a secco, senza metterti la testa sotto l'acqua ma usando lo shampoo e una bottiglietta d'acqua!
e questo e' il risultato:
ah ah ah che bello.
dopo aver creato quintali di schiuma in testa,
ti fanno 20 min di massaggio..
finito, ti sdrai letteralmente su una specie di divano con la testa in un lavandino e ti sciacquano.
e qui arriva il bello.
ti riportano al tuo posto e...
una signorina ti fa 20 minuti di massaggio collo, braccia e mani!
potete immaginare in che stato fossi..
paradiso!
AMO ANDARE DAL PARRUCCHIERE IN CINA!!
E consiglio vivamente come esperienza, nel caso in cui fate un salto qui!
e sapete quanto ho pagato per tutto cio'?
3 euro.
e c'erano uno che ti apriva la porta, uno che ti portava il te, uno che ti lavava, uno che ti massaggiava, uno che ti phonava.
4/5 persone al tuo servizio.
ce n'erano 15 in un parrucchiere di 50mq!
tutti devono lavorare, per cui..piu' ce n'e' meglio e'!
Comunque, dopo il parrucchiere,
cena al Bali Laguna (posto bellissimo in un parco..) e...
Velvet!..una casa disco piena di tutto: occidentali e non.
e questo era il quartetto di uscita:
la serata e' finita a sbronza, oltre che tardi ma tant'e'
in un luogo di perdizione come questo..
a domani, con un reportage da Zhouzhuang,
la venezia cinese!
ni hao
KM from Shanghai
ps. dimenticavo: un bacetto via etere all'americano!
venerdì 3 aprile 2009
Bye..
di perdermi nel mondo
lascio che le cose
mi portino altrove
non importa dove.."
...un ultimo sguardo commosso all'arredamento
e chi si è visto s'è visto..
KM Altrove
Altrove
Morgan, 2008
Però, (cosa vuol dire però)
Mi sveglio col piede sinistro
Quello giusto
Forse Già lo sai
che a volte la follia
Sembra l'unica via
Per la felicità
C'era una volta un ragazzo
chiamato pazzo
e diceva sto meglio in un pozzo
che su un piedistallo
Oggi indosso
la giacca dell'anno scorso
che così mi riconosco
ed esco
Dopo i fiori piantati
quelli raccolti
quelli regalati
quelli appassiti
Ho deciso
di perdermi nel mondo
anche se sprofondo
lascio che le cose
mi portino altrove
non importa dove
non importa dove
Io, un tempo era semplice
ma ho sprecato tutta l'energia
per il ritorno
Lascio le parole non dette
e prendo tutta la cosmogonia
e la butto via
e mi ci butto anch'io
Sotto le coperte
che ci sono le bombe
è come un brutto sogno
che diventa realtà
Ho deciso
di perdermi nel mondo
anche se sprofondo
Applico alla vita
i puntini di sospensione
Che nell'incosciente
non c'è negazione
un ultimo sguardo commosso all'arredamento
e chi si è visto, s'è visto
Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni
Lascio che le cose
mi portino altrove
altrove
altrove
Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni
Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni
giovedì 2 aprile 2009
Ascolta un cretino
Gli intoccabili
Oggi non si poteva parlare altro che della Cina, visto che è l’argomento che qui tiene banco da giorni e dal quale non si può prescindere.
Purtroppo un così grande paese pieno di tradizioni millenarie e di una cultura invidiabile ormai è ridotto ad un cumulo di macerie ideologiche e raccontandolo si può fare una “lista della spesa” di ciò che serve per rendere un paese illiberale se non talvolta brutalmente crudele. Negli ultimi anni in particolare l’apertura operata da Deng Xiaoping negli anni ’80 al libero mercato ha prodotto il peggior assetto che un paese possa avere, un regime comunista con economia capitalista, spingendo verso il fondo di una fame nera e di una povertà assoluta un miliardo di persone che già prima tanto bene non stavano.
Dall’uso indiscriminato della pena di morte che viene comminata per circa una settantina di reati tra cui anche il gioco d’azzardo, il disturbo della vita dei cittadini e l’intralcio all’ordine pubblico, fino alle quote nascita fatte rispettare con metodi medievali che non sto neanche a descrivere, passando per il commercio di organi provenienti al 99% da detenuti giustiziati appositamente o espiantati da vivi, il governo cinese continua a perpetrare orrendi crimini verso i suoi stessi cittadini come nella migliore tradizione dei regimi comunisti del passato secolo, ignorando tranquillamente le feroci critiche dell’opinione pubblica e i timidi rimproveri della comunità internazionale prive di una qualsivoglia tipo di arma o leva.
Si legge da ogni parte come la Cina sia un paese pieno di contraddizioni, ma la verità è che le contraddizioni che sono diventate evidenti sono quelle dei paesi occidentali che con la Cina hanno a che fare.
Da una lato l’economia reale impone di abbassare il capo di fronte a coloro i quali i soldi li muovono veramente, e si assiste ad una sequela di genuflessioni di governi di ogni colore davanti a qualsiasi esigenza o capriccio, sia esso il semplice negare un visto di ingresso o un incontro ufficiale ad un Dalai Lama a cui poco tempo prima si è dato il Nobel per la Pace oppure il più scandaloso e complesso dare l’opportunità alla Cina di fare sfoggio dei propri muscoli e soldi con dei Giochi Olimpici che ricordavano in maniera impressionante quelli di Berlino del ’36.
Dall’altro lato chi lotta da sempre contro il capitalismo, contro le ingiustizie, per i diritti di chiunque e dovunque, nel caldo abbraccio di una società da 60 anni in pace e nel benessere, come Fonzie che non riesce a pronunciare la frase “ho sbagliato” non è in grado di riconoscere pubblicamente, ma quel che è peggio spesso neanche da solo davanti ad uno specchio, che la società cinese fa schifo, solamente perché non può ammettere che un governo che nella sua ragione sociale ha scritto “comunista”possa infrangere i suoi utopici ideali.
E intanto la Cina continua a perseguire tranquillamente i propri obiettivi non accorgendosi di avere le mille contraddizioni che le vengono attribuite, continuando a massacrare i propri figli, con l’unica preoccupazione che il dollaro non perda troppo valore perché l’economia regga fino a che la crisi non sia passata.
Noi occidentali siamo dei boriosi decadenti, quasi già decaduti, e camminiamo verso il baratro con dei bellissimi ed eleganti paraocchi di Gucci.